Prendiamo ora il Pentateuco come un racconto ed iniziamo a valutarne le caratteristiche. Esso è composto di tre parti fondamentali:
- Genesi 1-11,26 [finisce qui il racconto delle origini]: Dio e l’umanità
- Genesi 11,27 [famiglia di Terach da cui discende Abramo]-50,26: Dio e i Patriarchi (Abramo, Isacco e Giacobbe)
- Esodo – Deuteronomio: Dio e Israele
I nomi di Dio
In queste tre parti Dio viene chiamato in modi diversi. Nella prima parte, Egli viene chiamato (in Ebr. אֱלוֹהִים) ‘Elohìm; nella seconda, viene chiamato (in Ebr. אֵל שַׁדַּי) ‘El-shaddai; nella terza si rivela come (in Ebr. יהוה) Jhwh. Ovviamente, non si tratta di una rigida ripartizione, quanto invece di un’attribuzione fluida del nome di Dio.
Infatti, Dio viene chiamato col nome di Jhwh già in Genesi 2, anche se Egli si rivelerà come Jhwh solo a partire da Esodo 3.
In ebraico, ‘Elohìm è il plurale di ‘Eloah. Al singolare ricorre solo dieci volte bella Bibbia ebraica, mentre si trova sempre al plurale. Alla lettera, significa “più dèi”, ossia più di una divinità. Il nome sembrerebbe, perciò, contraddire la fede rigidamente monoteista d’Israele.
Dio o Dèi?
Esso, tuttavia, compare – quasi sempre – in contesti in cui il verbo è sempre al singolare e perciò va considerato come soggetto al singolare. Del resto, occorre dire che gli Ebrei non giunsero subito ad adorare un solo dio.
A contatto con le popolazioni pagane che abitavano Canaan prima che gli Ebrei la occupassero, essi usarono i nomi di divinità pagane per parlare del loro Dio. Uno di questi nomi era, appunto, ‘Elohim. Solo a partire dal V secolo gli Ebrei chiamavano il loro dio solo Jhwh.
Il nome ‘El-shaddài è più difficile da spiegare. In genere, viene tradotto “Dio onnipotente”, anche se la sua etimologia è un po’ oscura. Tali difficoltà sono indizi di antichità del nome e, proprio per questo motivo, esso lo si trova nella parte più antica della storia d’Israele, quella che riguarda i Patriarchi.
Il vero nome di Dio
Il nome Jhwh è, invece, il vero nome del Dio d’Israele. Quello che assomma in sé tutte le caratteristiche della divinità adorata da Ebrei ed anche dai Cristiani. La sua etimologia è altrettanto oscura. Si può dire che, sulla base delle consonanti di cui il nome è costituito, esso indica “l’essere” in assoluto, colui che fa esistere tutte le cose e che è per sempre (cf. Esodo 3).
Egli è il Dio al di sopra di tutti gli altri dèi: questo significa l’espressione “Signore Dio” che troviamo nei capitoli secondo e terzo della Genesi. La pronuncia Jahwè è sbagliata, anche se essa è di uso comune. In realtà, nessuno conosce la pronuncia esatta di questo nome, per cui esso dev’essere pronunciato con un sostituto ‘adonai ossia “il Signore”. Mentre, chi lo scrive, deve indicare semplicemente le consonanti: Jhwh.
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