L’uomo chiamò la moglie Eva, perché essa fu la madre di tutti i viventi
Genesi 3,20
La questione dei nomi dei due primi esseri umani è veramente ingarbugliata. Iniziamo dal maschio: Adamo. Il suo non è un vero nome, almeno non nel senso che qualcuno lo chiamò così. Si dice solo che l’uomo (ADAM אָדָם) fu tratto dalla terra (ADAMAH אֲדָמָה).
Dunque, il nome del maschio è una derivazione da quello della terra. Sarebbe meglio dire, quello della Madre terra da cui è stato tratto. Adam però non è il nome proprio del maschio creato da Dio, ma è il nome che rappresenta tutta l’umanità. Infatti Adam – senza articolo – significa umanità (cfr. invece Gen 5).
Il misterioso nome “Eva”
Quello della compagna, invece, è un vero e proprio nome. È Adamo infatti a imporlo alla prima donna, così come aveva fatto con gli animali. La femmina si chiamerà Eva (in Ebr. חַוָּה chawwah). Il significato del suo nome, però, non combacia affatto con la sua forma. Eva infatti proviene dalla radice ebraica chaiàh che significa essere vivente, ma non madre di tutti gli esseri viventi.
Ad ogni modo, vi è qui una strana e duplice maternità. Quella della madre terra da cui proviene Adam, ossia l’umanità e quella dalla femmina da cui proviene ogni essere vivente.
Qui il legame tra l’uomo e la donna è messo in secondo piano di fronte al legame dell’umanità sia con la terra che con la donna da cui ogni essere umano viene alla luce. Il quadro dell’antropologia biblica è dunque al completo.
La duplice maternità dell’uomo
L’uomo vive una duplice maternità: quella dalla terra e quella dalla donna. Donna e terra che hanno ruoli qui sovrapponibili e tuttavia ben distinti. Quello con la madre terra è un legame creaturale, mentre quello con la madre donna è viscerale.
L’uomo non può, così, dimenticare o disprezzare la propria origine senza dei danni strutturali alla sua identità di persona. Così come non può dimenticare la sua Origine prima, ossia Dio da cui proviene la sua esistenza.
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