Prima del drago rosso, nel cielo apparve un altro segno:
Una donna vestita (in Gr. περιβεβλημένη – periblemene) di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto
Apocalisse, 12,1
Anche in questo caso, trattandosi di un simbolo, è quanto meno imprudente prendere alla lettera la descrizione della «donna vestita di sole», invece è consigliabile considerare ciò che la visione rappresenta.
La donna vestita di sole: chi rappresenta?
Gli esperti sono quasi del tutto unanimi nel ritenere che nella donna che partorisce sia da riconoscere la Chiesa, madre dei cristiani. Questa interpretazione è stata ultimamente messa un po’ in discussione.
Sono infatti innegabili gli accenti individuali con i quali viene presentata la donna dell’Apocalisse, senza contare per esempio che in greco il termine γυνὴ – ghynè (“donna”) non è mai riferito alla comunità dei cristiani, ma espressamente alla madre di Gesù (Lettera ai Galati, 4,4).
Va detto, però, che essa è anche madre della Chiesa, poiché avendo dato alla luce Gesù, in un certo senso è madre anche dei cristiani (cfr. Apocalisse, 12,17); o quantomeno è in rapporto con quelli che si professano seguaci di Cristo.
Tuttavia, almeno per il momento, consideriamo solo l’apparizione di una figura femminile senza considerare un riferimento esplicito a Maria. Infatti, è assai più importante capire il senso di questo segno. Anzitutto si dice che la donna è «vestita di sole».
Vestita di sole
Nel testo originale si usa il verbo peribàllein che, come abbiamo già visto, significa “avvolgere”. Ma da cosa? Ovviamente dalla luce del sole. Ormai è abbastanza chiaro che la sostanza del mondo di Dio è una luce paragonabile a quella del sole.
Anche questa figura femminile, perciò, fa parte di quel mondo, a cui appartiene strutturalmente anche Gesù, sia prima che dopo la sua morte e resurrezione. Infatti, durante la trasfigurazione si dice che il suo volto diventò splendente come il sole (cfr. Matteo 17,2).
Tra l’altro, la luce del sole è un elemento che compare non solo nel vangelo di Matteo, ma è presente in autori e libri diversi della Bibbia (cfr. Luca 1,78; Atti degli Apostoli 26,13), a testimonianza del fatto che non si tratta di un simbolo usato dai primi cristiani, ma di qualcosa che probabilmente riflette veramente la realtà di un mondo con cui essi erano assai più familiari di noi.
Come il figlio maschio – Gesù – anche questa figura femminile ha un ruolo cosmico, essendo vestita di sole ed avendo la luna sotto i suoi piedi (cfr. Apocalisse, 12,1). La luna è uno dei simboli più importanti dell’umanità e indicherebbe il confine tra il mondo eterno di Dio e quello mutevole e caduco dell’uomo.
La corona di dodici stelle
Inoltre, il ciclo lunare era nell’antichità la base per la misurazione del tempo e perciò, in un certo senso, la donna è anche signora della storia. L’ultimo elemento che caratterizza la comparsa della donna è che sul capo porta una corona di dodici stelle. Il simbolo numerico del 12 è eminentemente biblico, poiché è in relazione alle 12 tribù d’Israele e ai 12 apostoli.
Perciò il ruolo di questa figura femminile è profondamente legato al destino di coloro che:
osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù.
Apocalisse, 12,17
Molti ritengono che il capitolo 12, quello su cui stiamo indagando, sia centrale nel libro dell’Apocalisse, poiché in esso vengono rappresentati i tre attori principali dello scontro cosmico-storico che avverrà prima della Fine dei tempi: il drago rosso, il figlio maschio e la donna vestita di sole.
Si tratta di una centralità non solo letteraria, perché a ben vedere l’apparizione della figura femminile potrebbe fornire un prezioso indizio cronologico per capire a che punto siamo del periodo che chiamiamo fine dei tempi o tempo della fine.
Lettura ideologica
A mio avviso, il motivo principale per cui i biblisti non riconoscono nella figura femminile la madre di Gesù è ideologico. Se infatti la figura femminile non rappresenta (solo) la Chiesa – come appare ovvio a chi usa anzitutto il buon senso – essa rappresenta (anche) una donna: Maria.
Fasi storiche (simbolo delle dodici stelle) segnate da crisi profonde ed epocali che in genere rappresentano un passaggio (simbolo della luna). Ciò significherebbe che il ruolo della figura femminile dell’Apocalisse – sempre che ne accettiamo anche l’identificazione mariana – giungerà tra breve al termine?
Del resto, secondo la duplice identificazione Maria/Chiesa della donna vestita di sole, la persecuzione subdola di coloro che non appartengono al sistema culturale della prima bestia sembra avere un termine. Saranno perseguitati da ciò che il drago rosso rappresenta per un periodo limitato (cfr. Apocalisse 12,6.14).
In tale fase circoscritta, inoltre, dovrebbe attuarsi nella storia il progetto della prima e della seconda bestia. Si sta parlando della nostra epoca? Non rispondo a questa domanda, che lascio alla vostra intelligenza … (Apocalisse 13).
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