E colà vidi uno che aveva “Capo dei giorni“, la cui testa era bianca come lana e, con lui, un altro la cui faccia (aveva) sembianza umana ed era piena di grazia, come uno di fra gli angeli santi. E chiesi ad uno degli angeli che veniva con me e che mi mostrava tutte le cose nascoste, a proposito di quel Figlio dell’Uomo: “Chi è, da dove viene e perché va col “Capo dei giorni”?
E mi rispose e mi disse: «Costui è il Figlio dell’Uomo, per il quale fu fatta la giustizia e col quale è stata fatta la giustizia; Egli paleserà tutti i luoghi di deposito dei misteri, poiché il Signore degli spiriti lo ha prescelto e la cui sorte ha vinto tutti, al cospetto del Signore degli spiriti, in giustizia, in eterno.
E questo Figlio dell’Uomo, che tu hai visto, toglierà i re e i potenti dalle loro sedi ed i forti dai loro troni, scioglierà i freni dei forti e spezzerà i denti dei peccatori.
Ed egli rovescerà i re dai loro troni e dai loro regni poiché non lo esaltano, non lo lodano e non gli si umiliano… ed egli piegherà la faccia dei potenti, li riempirà la vergogna e la tenebra sarà la loro sede e i vermi il loro letto e non avranno speranza di sollevarsi dal loro letto perché non esaltano il nome del Signore degli spiriti.
Ed essi sono quelli che giudicano le stelle del cielo e alzano le loro mani contro l’Eccelso e camminano sulla terra e vi abitano e dei quali ogni atto è iniquità e mostrano i loro atti (essere) iniquità; la forza (è) nelle loro ricchezze e la fede è negli dèi che essi hanno fatto con le loro mani e (sono quelli che) hanno rinnegato il nome del Signore degli spiriti…
E in quei giorni vi sarà, per i santi e gli eletti, un cambiamento; la luce dei giorni sarà su di loro e la gloria e l’onore si volgera(nno) verso i santi. Nel giorno dell’afflizione, il male si ammasserà sui peccatori ed i giusti vinceranno nel nome del Signore degli spiriti ed Egli mostrerà (ciò) agli altri, affinché si pentano e abbandonino l’opera delle loro mani …
In quei giorni la terra e l’inferno restituiranno quel che è stato (loro) affidato e il regno dei morti restituirà quel che deve. E (Iddio?) sceglierà fra essi i santi e i giusti perché si sarà avvicinato il giorno in cui essi si salveranno… e in quei giorni i monti salteranno come capri, i colli esulteranno come agnelli sazi di latte e tutti saranno angeli nel cielo…
E colà, i miei occhi videro un profondo burrone la cui bocca era aperta e tutti coloro che abitavano sulla terra, sul mare e sulle isole gli portavano doni, regali e doni e quel profondo burrone non si riempiva… un profondo burrone, mentre un fuoco ardeva. E portavano i re ed i potenti e li gettavano nel burrone profondo.
E colà, i miei occhi (li) videro fare questi loro strumenti: catene di ferro che non avevano peso. E chiesi all’Angelo della pace che andava con me: «Quelle catene di ferro per chi sono preparate?» E mi disse: «Quelle sono preparate per le milizie di Azazel, per prenderle e gettarle sotto tutte le pene infernali…
Michele, Gabriele, Raffaele e Manuele li afferreranno in quel gran giorno e li getteranno nella fornace di fuoco ardente affinché il Signore degli spiriti li punisca per la loro iniquità, dato che furono servitori di Satana ed indussero ad errare coloro che vivono sulla terra…
Libro delle parabole, XLV-LVII
Il cosiddetto Libro delle parabole sostituisce oggi il più antico Libro dei giganti, dove l’autore si soffermava un po’ sulla questione – trattata solo sommariamente – dei giganti e del loro destino. Il Libro delle parabole, nel suo attuale assetto, presuppone l’intera opera enochica.
Enoc è importante per capire il Cristianesimo
Esso appartiene all’orizzonte in cui nacque il Cristianesimo primitivo e rappresenta un’ottima fonte per capire il giudaismo quasi contemporaneo al sorgere del Cristianesimo. Molti dei temi presenti nel Nuovo Testamento e nei vangeli – soprattutto per quanto riguarda le parti apocalittiche – sono state probabilmente prelevate dal libro delle parabole.
I padri della Chiesa, invece, si limitarono a citare le parti dei libri di Enoch che trattavano dell’origine del male e della caduta degli angeli, cose tutte tratte nel Libro dei Vigilanti ed in maniera conforme a quella che diventò poi l’ortodossia della Chiesa.
Il Figlio dell’uomo ha qui un ruolo escatologico, ossia di giudizio sugli empi, su coloro che, sostanzialmente, hanno adorato chi non era Dio ed ha insegnato anche agli altri a fare altrettanto.
Enoc e il Nuovo Testamento
Sono sostanzialmente i potenti e gli orgogliosi coloro che – come si legge all’inizio – rinnegano il nome. Sempre all’inizio del brano, viene spiritualizzato il luogo in cui gli empi saranno custoditi in attesa del giudizio, mentre nel Libro dei Vigilanti si diceva che questo luogo era sulla terra.
Il capo dei giorni allude a Dio che è al principio del tempo e che si trova a fianco del Figlio dell’uomo, come un essere assai simile a lui. Evidentemente, si tratta di una figura che, poggiandosi sulla visione di Daniele (cap. 7), verrà ripresa dai vangeli (per es. Matteo cap. 24-25). Egli rovescerà le sorti della storia (cfr. Luca cap. 1,46-55).
Nella descrizione dei giorni del giudizio, riecheggiano ancora brani del Nuovo Testamento, come per esempio la menzione della restituzione dei morti da parte del regno dei morti (cfr. Ap 20,13) e la visione dell’inferno come di un burrone infuocato (forse la “fornace ardente citata in Matteo 13,42.50; oppure il “pozzo” citato nel libro dell’Apocalisse, cfr. Ap 9,1-2).
Vi è perfino la descrizione di come saranno le “catene” con cui saranno incatenati i seguaci di Azazel, ossia del demonio, di Satana (cfr. Ap 20,1).
Ripeto ancora un volta, che i libri di Enoch erano considerati ispirati dai primi cristiani (cfr. Giuda 14) e perciò le immagini, i temi e le parole che vi si trovano non possono non avere profonde e strutturali affinità con il Nuovo Testamento. Tuttavia, il Nuovo Testamento e non i libri di Enoch furono poi giudicati ispirati.
Essi sono, soprattutto i vangeli, non solo simili ma anche profondamente diversi – soprattutto per teologia – dai libri di Henoch. Tuttavia, secondo me, le immagini e i temi sono legati al tempo in cui furono pensati ed è perciò anacronistico pensare che le realtà descritte – il giudizio e l’inferno – siano da considerare proprio in quei termini!
Cosa sia poi per noi oggi l’aldilà, l’inferno o il purgatorio è tutt’altra questione. La Teologia e il Magistero spiegano ai fedeli realtà che, però, sono da credere per fede. Prove scientifiche non ve sono e non ve saranno, almeno a breve termine!