Il lavoro del biblista, dopo aver riconosciuto due diversi racconti fusi insieme nel capitolo 14, prosegue con il confronto tra questi due racconti e altre parti della Bibbia dove sono presenti il linguaggio e i temi in essi presenti. Stiamo parlando del racconto del prosciugamento delle acque e quello della divisione o apertura del mare.
Rapporto tra il racconto della divisione del mare e altri testi biblici
Il racconto della divisione o apertura del mare – ossia il vero e proprio miracolo – ricorda Es 7,1-5. Anche qui l’intervento miracoloso – ossia le piaghe d’Egitto – è finalizzato al riconoscimento da parte degli Egiziani dell’unico Dio e alla conseguente uscita degli ebrei dell’Egitto:
Il Signore disse a Mosè:
«Vedi, io ti ho posto a far le veci di Dio per il faraone: Aronne, tuo fratello, sarà il tuo profeta.Tu gli dirai quanto io ti ordinerò: Aronne, tuo fratello, parlerà al faraone perché lasci partire gli Israeliti dal suo paese. Ma io indurirò il cuore del faraone e moltiplicherò i miei segni e i miei prodigi nel paese d’Egitto. Il faraone non vi ascolterà e io porrò la mano contro l’Egitto e farò così uscire dal paese d’Egitto le mie schiere, il mio popolo degli Israeliti, con l’intervento di grandi castighi. Allora gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando stenderò la mano contro l’Egitto e farò uscire di mezzo a loro gli Israeliti!».
L’apertura del Mar Rosso: una nuova creazione
Il racconto dell’apertura del Mar Rosso presenta affinità anche con il racconto della creazione. Anche nella creazione, Dio fa apparire la terra asciutta – in Ebr. yabbashah (יַבָּשָׂה) – dove fiorirà la vita:
Dio disse:
«Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un solo luogo e appaia l’asciutto». E così avvenne. Dio chiamò l’asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che era cosa buona.
Genesi 1,9-10
Anche nel racconto del diluvio, la terra asciutta riapparirà dopo il diluvio (Genesi 8,13-14). Si tratta di un tema importante e ricco si significato: Dio che salva Israele è il creatore dell’universo che fa perire nel caos gli egiziani e la generazione di uomini corrotta, prima del diluvio e fa invece camminare nella terra asciutta – il cosmo – il suo popolo.
Inoltre, la divisione del mare si presenta con i tratti di una nuova creazione. Tutti questi testi appartengono al racconto sacerdotale – chiamato anche fonte P – dove uno dei temi dominanti è la potenza e la gloria di Dio che dirige l’umanità e soprattutto il suo popolo.
Rapporto tra il racconto del prosciugamento delle acque e altri testi biblici
L’orizzonte del secondo racconto, quello del prosciugamento delle acque è più difficile da classificare. Vi sono numerosi paralleli con diversi testi biblici: le mormorazioni (14,11-12) ricordano quelle del deserto (Es 16,2.3; Nm 11,4 etc); la nube che appare anche in 13,21-22; l’angelo del Signore (per es. in 23,20.23; 32,34; etc.).
Vi sono infine elementi comuni anche con 1 Sam 12,16-18 e Gs 4,14; questi testi evidenziano tre momenti: a. l’uomo di Dio annuncia l’intervento di Dio; b. il Signore interviene; c. riconoscimento del popolo.
Gli esegeti pensano che si tratti di un racconto più antico che probabilmente servì da base per la redazione più recente – quella della divisione del mare – di natura più spettacolare e dove si offre l’immagine di un Dio universale e potente che dimostra la sua gloria davanti a tutti i popoli.
Qualcosa di cui la comunità (sacerdotale) post-esilica rientrata in Giudea aveva tremendamente bisogno, per ricostruire la propria identità davanti alle nazioni confinanti di allora.