Non tutti sanno che la Bibbia ebraica contiene alcune occorrenze del cosiddetto cifrario atbash. Si tratta di un semplice codice di sostituzione, in cui la prima lettera dell’alfabeto (א alef) viene sostituita con l’ultima (ת taw), la seconda lettera (ב bet) con la penultima (ש sin o shin) e così via.
Primo caso: Geremia 25,26
Il nome ‘atbash’ deriva dalle prime lettere dei nomi di questi caratteri ebraici: alef, taw, bet e shin. Troviamo esempi del codice atbash nel Libro di Geremia:
a tutti i re del settentrione, vicini e lontani, agli uni e agli altri e a tutti i regni che sono sulla terra; il re di Sheshàk berrà dopo di essi
וְאֵ֣ת כָּל־מַלְכֵ֣י הַצָּפֹ֗ון הַקְּרֹבִ֤ים וְהָֽרְחֹקִים֙ אִ֣ישׁ אֶל־אָחִ֔יו וְאֵת֙ כָּל־הַמַּמְלְכֹ֣ות הָאָ֔רֶץ אֲשֶׁ֖ר עַל־פְּנֵ֣י הָאֲדָמָ֑ה וּמֶ֥לֶךְ שֵׁשַׁ֖ךְ יִשְׁתֶּ֥ה אַחֲרֵיהֶֽם
Geremia 25,26
Chi è questo misterioso ‘re di Sheshak’ (מֶ֥לֶךְ שֵׁשַׁ֖ךְ)? In Ebraico, la parola Sheshach (שֵׁשַׁ֖ךְ) è scritta con le seguenti lettere: ששך. Se applichiamo il codice atbash otterremo:
בבל b-b-l
In atbash, la lettera bet infatti corrisponde alla lettera shin e la lettera lamed alla kaf.
Il re di Sheshach è, infatti, il re dell’Impero babilonese (lo stesso criptogramma è utilizzato in Geremia 51,41).
Secondo caso: Geremia 51,1
Così dice il Signore:
«Ecco susciterò contro Babilonia
e contro gli abitanti di leb qamay
un vento distruttore …כֹּ֚ה אָמַ֣ר יְהוָ֔ה הִנְנִי֙ מֵעִ֣יר עַל־בָּבֶ֔ל וְאֶל־יֹשְׁבֵ֖י לֵ֣ב קָמָ֑י ר֖וּחַ מַשְׁחִֽי
Geremai 51,1
Cosa si intende con ‘Leb-qamai’? È l’espressione ebraica per ‘il cuore del mio nemico,’ tuttavia questo nome di luogo non è attestato nelle fonti antiche.
Se applichiamo il codice atbash alle lettere ebraiche לב קמי, scopriamo qualcosa di interessante. Qual è il risultato che otteniamo?
La risposta è: כשדים
Leb = kaf; bet = shin; qof = dalet; mem = yod; yod = mem
k-sh-d-y-m
Kshdym, scritto con le vocali come kashdîm, è la parola ebraica per ‘Caldea,’ altro nome per l’area babilonese. Non è chiaro se il profeta Geremia abbia utilizzato il linguaggio cifrato per timore di ritorsioni da parte dei suoi nemici o se lo abbia fatto unicamente per scopi stilistici.
Ad ogni modo eglio intendeva i Babilonesi, tra l’altro menzionati poco prima.
Motivo dell’uso del sistema atbash
Nella cultura dell’antico Israele, così come nel Vicino Oriente Antico in generale, le parole erano potenti e avevano una qualità quasi magica o teurgica.
Secondo il pensiero antico, la parola pronunciata aveva il potere di cambiare la realtà. Dal momento che i versetti biblici atbash trattano tipicamente di lotte di potere, il linguaggio invertito esprime l’inversione di potere.
In ultima analisi, è impossibile determinare perché l’autore biblico abbia utilizzato questo linguaggio criptico, ma è comunque un fenomeno affascinante.