In ebraico, la parola “stella” è כּוֹכָב (kokav), mentre in greco è ἀστήρ (astēr). Questi nomi evocano immediatamente l’immagine delle luminose sfere celesti che puntellano il cielo notturno. Tuttavia, la simbologia delle stelle nella Bibbia va ben oltre la loro mera rappresentazione fisica.
Nella tradizione biblica, le stelle sono spesso associate a concetti di guida, speranza e anche destino. Esse sono considerate guide celesti, punti di riferimento affidabili per gli uomini assetati di verità.
La stella di Betlemme: simbolo di speranza e rivelazione
Uno dei passaggi più celebri in cui compare il termine “stella” è nel Nuovo Testamento, nel racconto della nascita di Gesù. Nel Vangelo secondo Matteo, si parla della “stella” che i Magi seguirono fino a Betlemme:
Abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti ad adorarlo.
Matteo 2,2
Questa stella, spesso chiamata “stella di Betlemme”, rappresenta la guida dei magi venuti da lontano che si erano messi alla ricerca di un re che doveva nascere in quella città.
Essi superano numerosi ostacoli, proprio nella città corrotta dove – nota l’evangelista Matteo – la stella non sembrava splendere: Gerusalemme. Alla fine, essa si posa sul luogo in cui era nato il Re dei Giudei, il Messia.
La promessa di una discendenza stellare
Nel Libro della Genesi, Dio rivolge una promessa ad Abramo:
Guarda il cielo e conta le stelle, se riesci a contarle … sarà così la tua discendenza.
Genesi 15,5
Questa immagine di una discendenza così numerosa quanto le stelle del cielo sottolinea la grandezza della promessa divina e l’infinita bontà di Dio. Le stelle – come la sabbia – rappresentano la promessa di una posterità innumerevole e il compimento di un destino scelto da Dio.
Le stelle e la creazione divina
Nel Libro della Genesi, troviamo anche una menzione delle stelle nel racconto della creazione:
Dio fece dunque due grandi luminari, il grande luminare per regolare il giorno e il piccolo luminare per regolare la notte, e le stelle.
Genesi 1,16
Le stelle, insieme al sole e alla luna – che invece non vengono nominati – rappresentano punti fissi nel cielo, che rappresentano dei riferimenti costanti sulla terra per la celebrazione dei riti liturgici e per scandire il tempo dell’uomo.
La simbologia delle stelle nell’Apocalisse
Il libro dell’Apocalisse, l’ultimo libro del Nuovo Testamento, è noto per la sua ricca simbologia e le stelle non sono da meno in questo contesto apocalittico.
Nel capitolo 1, Gesù è descritto come il Figlio dell’Uomo che tiene sette stelle nella Sua destra:
Nella sua destra teneva sette stelle e dalla sua bocca usciva una spada affilata a doppio taglio.
Apocalisse 1,16
Queste sette stelle rappresentano ciascuna gli angeli delle sette chiese menzionate nell’Apocalisse. Infatti, in questo complesso reticolo simbolico, gli angeli sono la guida e la protesione luminosa e celeste delle varie comunità cristiane antiche dell’Asia Minore, l’attuale Turchia.
La caduta delle stelle: l’ascesa dell’anticristo
Poi apparve un altro segno in cielo: un grande drago rosso con sette teste e dieci corna, e sulle teste sette diademi. La sua coda trascinò giù un terzo delle stelle del cielo e le gettò sulla terra.
Ap 12,3-4
Questo scenario descrive plasticamente la ribellione celeste del drago rosso, che altrove la tradizione cristiana chiama Lucifero (Cfr. anche Isaia 14,12-21). La sua ribellione trascina dietro di sé una gran quantità di spiriti celesti che sono scaraventati sulla terra (Cfr. anche Genesi 6,1-4).
Tutto ciò che accade poi sulla terra, compresa la venuta dell’anticristo (cfr. Ap 13) ha come punto di partenza questa ribellione celeste, che in parte dei libri apocrifi di Enoch è l’origine della presenza del male sulla terra.
Il giudizio delle stelle come segno della fine dei tempi
Nel capitolo 6, quando si apre il sesto sigillo, leggiamo:
Il sole diventò nero come sacco di crine, la luna intera come sangue, e le stelle del cielo caddero sulla terra come fichi cadono da un albero quando è scosso da un vento violento.
Apocalisse 6,12-13
L’apertura del sesto sigillo, il penultimo, è concomitante con un grande sconvolgimento cosmico, un anti creazione, un ritorno al caos che la caduta delle stelle dal posto in cui erano state infisse (cfr. Genesi 1,16-17) ben rappresenta.
Senza sole e stelle e la luna che diventa rossa come sangue, il mondo precipita nel terrore degli eventi che poi accadranno.
Ma anche su scala individuale, tutto ciò rappresenta lo smarrimento pieno di angoscia di chi non ha più punti di riferimento, allorché la vita giunge ad un bivio in cui si è costretti a scegliere solo tra due possibilità: vivere (vivacchiare) o morire …