Ascolta Israele! Il testo chiave della fede ebraica

22 Gennaio 2024

Il passo biblico di Deuteronomio 6,4-9 è uno dei pilastri fondamentali della fede ebraica, noto anche come “Shema Israel” (שְׁמַ֖ע יִשְׂרָאֵ֑ל), derivato dalla prima parola ebraica “Shema” che è in Ebraico è un imperativo e che significa “Ascolta”:

Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti dò, ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte.

Dt 6,4-9

Il monoteismo

La dichiarazione iniziale, “Shema Yisrael, YHWH Elohenu, Adonai echad (יְהֹוָ֥ה אֱלֹהֵ֖ינוּ יְהֹוָ֥ה ׀ אֶחָֽד׃) ” afferma con chiarezza il monoteismo, insegnando che il Signore (יְהֹוָ֥ה YHWH, ma pronunciato Adonai oppure Hashem “il nome”) è il nostro Dio, unico e indivisibile

Questo concetto fondamentale fornisce la base per la fede ebraica, che viene ribadita nel primo comandamento:

non avrai altri dèi di fronte a me

Es 20,3

L’amore a Dio con tutto se stessi

Il versetto successivo esorta ad amare Dio con tutto il cuore, l’anima e la forza. Questa esortazione va oltre un semplice rispetto formale; piuttosto, richiede una dedizione totale e profonda.

Amare Dio con il cuore indica un amore sincero e affettuoso, con l’anima (o principio vitale) rappresentante l’essenza più profonda dell’individuo, e la forza simboleggia la totalità delle risorse fisiche e mentali.

Un comandamento di vita quotidiana

Il testo prosegue con l’invito a prendere a cuore questi insegnamenti e a insegnarli alle generazioni future. Questo non è solo un compito da svolgere in momenti specifici, ma un impegno continuo da integrare nella vita quotidiana.

Gli insegnamenti devono essere condivisi quando si è a casa e fuori, al momento di coricarsi e al risveglio.

Simboli tangibili della fede

La parte finale del passo suggerisce l’uso di simboli tangibili per ricordare costantemente la legge divina. L’idea di legare gli insegnamenti come un segno sulla mano e come un simbolo sulla fronte indica l’importanza di avere la fede presente nelle azioni e nei pensieri di ogni giorno:

וּקְשַׁרְתָּ֥ם לְא֖וֹת עַל־יָדֶ֑ךָ וְהָי֥וּ לְטֹטָפֹ֖ת בֵּ֥ין עֵינֶֽיךָ׃
Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi.
Proprio da questo versetto gli ebrei, ancor oggi, traggono il precetto di legare alla fronte e al braccio, mediante cordicelle, due scatolette che contengono alcuni testi, tra cui anche quello di Deuteronomio: i tefillin.

Inoltre, l’iscrizione dei comandamenti sui cardini della porta e sui cancelli di casa simboleggia il fatto che la fede deve permeare ogni aspetto della vita domestica e comunitaria:

וּכְתַבְתָּ֛ם עַל־מְזֻז֥וֹת בֵּיתֶ֖ךָ וּבִשְׁעָרֶֽיךָ׃

li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte.

Si tratta del contenitore che si mette invece sulle architravi degli ingressi delle case degli ebrei ancor oggi, contenente il testo dello shema e altri precetti tra cui l’obbligo di insegnare la Torah: la mezuzah.

Origine del brano

Gli studiosi hanno dibattuto a lungo sull’origine e la formazione del brano di Deuteronomio 6,4-9. Mentre le opinioni possono variare, alcune delle principali teorie includono:

  1. redazione deuteronomistica:
    • Una delle teorie più comuni è che il brano appartenga alla redazione deuteronomistica, un gruppo di autori che contribuirono alla composizione del libro del Deuteronomio e di altri testi correlati. Questi autori lavorarono probabilmente durante il periodo post-esilico per riaffermare l’importanza della fede monoteistica e della legge divina.
  2. Influenze cananee:
    • Alcuni studiosi suggeriscono che il testo potrebbe essere influenzato dalle culture cananee circostanti. Ciò potrebbe spiegare alcune somiglianze nelle espressioni religiose e morali tra la tradizione deuteronomistica e le culture vicine.
  3. Tradizione orale:
    • Un’altra teoria propone che il nucleo del brano potrebbe avere radici nella tradizione orale, trasmessa verbalmente prima di essere scritta. La natura solenne e memorabile del testo, specialmente nella sua prima parte (Shema Yisrael), suggerisce una possibile origine orale.
  4. Influenza esilica:
    • Alcuni studiosi collegano la formazione del brano all’esperienza esilica, durante la quale gli ebrei furono esiliati in Babilonia. Questo periodo potrebbe aver contribuito a un rinnovato interesse per l’unità e l’importanza della fede.
Simone Venturini

Simone Venturini

Simone Venturini, nato a Fano, Biblista e Professore di Ebraico e Studi biblici è da sempre in prima linea nel settore della divulgazione e della formazione. Vive a Roma insieme alla sua famiglia ed ha ricoperto ruoli importanti nelle più prestigiose università e istituzioni pontificie di Roma. La sua mission è quella di dare alla gente gli strumenti indispensabili per approfondire la Bibbia e capire il senso della vita e della storia.

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