Nei manoscritti del Mar Morto, il termine רוּחַ (rùach) può assumere diversi significati, a seconda del contesto in cui esso appare e alle caratteristiche dello scritto. In linea generale, presso gli Esseni di Qumran, il termine può assumere questi significati:
1. vento
2. respiro
3. spirito umano
4. essere soprannaturale
5. Spirito di Dio
A proposito del terzo significato “spirito umano”, gli scritti si riferiscono alla natura spirituale (cfr. Ez 18,30-31) di ciascuno. Tuttavia, vista la natura preminentemente spirituale e sapienziale di questi scritti, è rilevante il riferimento allo spirito di santità, caratteristica dell’intero popolo di Dio.
Lo Spirito Santo di Dio opera queste cose:
1. purifica tutti i peccati e tutte le passate azioni malvagie dell’esseno
2. rivela le parole e la verità di Dio
3. sostiene e rafforza secondo la via della giustizia.
Lo Spirito Santo di Dio è anche presentato come il fattore essenziale che
4. guida la vita dell’esseno anche dopo che è entrato nella comunità di Qumran.
Più raramente, nei testi di Qumran lo Spirito di Dio è descritto come l’ispiratore di un potere straordinario che ispira i leader carismatici (per es. Mosè, i Giudici, Davide ed Elia, etc.), ma ispira anche ogni membro della comunità.
Ciò anche in riferimento ai compiti futuri cui lo Spirito prepara e che si trovano descritti in Is 44,3; Ez 36,27; 37,14 (cfr Gl 2,28-29). Gli esseni di Qumran si auto definiscono infatti come “Casa di Santità” (1QS 8.5) o “Casa di Perfezione e Verità” (1QS 8.9), ossia la comunità che Dio si è scelto per la fine dei tempi.
[Queste riflessioni sono molto importanti per capire meglio lo sfondo letterario e spirituale del Nuovo Testamento e dei Vangeli in particolare.]
(Adattamento da: The Usage and the Meaning of Ruach in 1QS, 1QM, CD and 1QH, in Acts Theological Journal, pp. 103-129).