Il suo nome, che in ebraico si pronuncia Habaqquq (חֲבַקּוּק) significa “abbracciare” o “abbracciato”, dal verbo ebraico חָבַק (habaq). Questo nome riflette la natura intima della sua connessione con Dio e il suo popolo, che appunto deve sentirsi “abbracciato” da Dio.
Del resto la profezia stessa e la parola di Dio che i profeti veicolano, è un messaggio umano “abbracciato” da Dio.
La Struttura del Libro e la Divisione in Capitoli
Il libro di Abacuc è uno dei libri più brevi dell’Antico Testamento, composto da soli tre capitoli:
1. Capitolo 1: Il lamento di Abacuc
Nel primo capitolo, il profeta Abacuc esprime le sue preoccupazioni e domande a Dio. Si lancia in una lamentazione riguardo alla violenza e all’ingiustizia presenti nel mondo. Chiede a Dio come possa permettere che il male prosperi e come possa restare impassibile di fronte alle sofferenze del suo popolo:
Fino a quando, Signore, implorerò
e non ascolti,
a te alzerò il grido: «Violenza!»
e non soccorri?
Perché mi fai vedere l’iniquità
e resti spettatore dell’oppressione?
Ho davanti rapina e violenza
e ci sono liti e si muovono contese.
Non ha più forza la legge,
né mai si afferma il diritto.
L’empio infatti raggira il giusto
e il giudizio ne esce stravolto.Abacuc 1,2-4
2. Capitolo 2: la risposta divina
Il secondo capitolo presenta la risposta di Dio alle preoccupazioni di Abacuc. Dio invita il profeta a scrivere una visione e a diffonderla affinché tutti possano comprenderla. La visione profetica riguarda la caduta dei malvagi e l’affermazione della giustizia divina nel tempo.
Dio incoraggia Abacuc a mantenere la fede, proclamando che chi ricerca la volontà di Dio e rende ad essa il primato nella propria esistenza, vive al sicuro:
Ecco, soccombe colui che non ha l’animo retto,
mentre il giusto vivrà per la sua fede.Abacuc 2,4
3. Capitolo 3: La Preghiera di Abacuc
Nel terzo capitolo, Abacuc risponde con una preghiera poetica di lode e fiducia in Dio. Esprime la sua fiducia nonostante le circostanze difficili e si sottomette alla volontà divina. La preghiera culmina con un inno di gioia e speranza, simboleggiando la forza della fede anche nelle avversità:
Dio (אֱל֙וֹהַּ֙) viene da Teman, il Santo dal monte Paràn. Pausa
La sua maestà ricopre i cieli,
delle sue lodi è piena la terra.Abacuc 3,3
Si noi che in questo brano, troviamo il singolare אֱל֙וֹהַּ֙ (‘eloah) del nome universalmente attestato nella Bibbia ebraica al plurale אֱלֹהִ֑ים (‘elohim).
I temi principali
Il libro di Abacuc si concentra su diversi temi centrali. Uno di essi è il problema del male e della sofferenza nel mondo. Il profeta si chiede come un Dio giusto possa permettere l’ingiustizia e la violenza. La risposta divina offre una prospettiva più ampia, invitando alla pazienza e alla fiducia in Dio, che alla fine farà giustizia.
Un altro tema importante è la fede in Dio nonostante le circostanze avverse. Abacuc esprime la sua fiducia in Dio anche quando le cose sembrano andare male, un messaggio che rimane rilevante per molte persone anche oggi.
Data, autore e luogo di composizione
La data esatta della composizione del libro di Abacuc non è nota con certezza, ma gli studiosi ritengono che sia stato scritto intorno al VII secolo a.C. durante il periodo in cui il popolo ebraico affrontava minacce esterne e instabilità politica.
L’autore del libro è il profeta Abacuc stesso. Ciò significa che Abacuc ha scritto non solo le sue preoccupazioni e interrogativi, ma anche la risposta che ha ricevuto da Dio. Questo attributo personale conferisce al libro una qualità autentica e personale.
Il luogo di composizione è generalmente associato all’antico regno di Giuda, in un contesto in cui la nazione stava vivendo un periodo di crisi e incertezze.