La Torre di Babele: antidoto al pensiero unico

31 Maggio 2023

L’autore della Genesi concentra nei capitoli decimo e undicesimo la sua riflessione sulla dispersione dei popoli e delle loro relative lingue. Quest’ultimo aspetto è trattato nel capitolo undecimo (vv 1-9):

Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. Emigrando dall’oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. Si dissero l’un l’altro:

«Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco».

Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento. Poi dissero:

«Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra».

Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. Il Signore disse:

«Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l’inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l’uno la lingua dell’altro».

Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.

Vi fu dunque un periodo tutti gli uomini della terra avevano “una unica lingua (שָׂפָ֣ה אֶחָ֑ת safah ‘echat) e uniche parole (וּדְבָרִ֖ים אֲחָדִֽים udevarim ‘acharim)” (v.1).

Va anzitutto notato che l’uniformazione assoluta della popolazione terrestre è un progetto alla portata dell’uomo, tant’è vero che esso fu realizzato e mancava solo una sola città un’unica torre dove stabilirsi per dare un aspetto visibile e riconoscibile a tale progetto.

Basta leggere il testo per rendersi conto che il pensiero unico – come lo chiameremmo oggi – non è certo un progetto divino, perché Dio stesso discese dal cielo a bloccare la costruzione della città e a disperdere tutte le genti secondo le loro lingue.

Se dunque la diversità delle lingue è parte di un progetto cosmico, divino, allora diventa necessaria l’interpretazione per comunicare tra gli uomini. Nessuno può pretendere di conoscere la lingua ebraica senza l’aiuto di un interprete che l’abbia studiata e che la traduce in un’altra lingua.

La necessità delle traduzioni

Nessuno, poi, può pretendere di fornire la migliore traduzione al mondo di quello che una persona dice in ebraico o in qualsiasi altra lingua del mondo. Una traduzione talmente perfetta che sia fedele al 100% all’originale. Questo comporta due cose:

  1. che resta e resterà sempre un grado più o meno alto di incomunicabilità fra le persone;
  2. che resta e resterà sempre qualcos’altro da conoscere, un margine di mistero nell’altra persona che mai potremo scoprire.

Ma qual è la più grande conferma della bontà della dispersione delle lingue e della negatività di costruire istituzioni nazionali e internazionali? 

Il fatto che il YHWH stesso (v. 6) non parli come essere al singolare, bensì come essere al plurale, per la seconda volta in questi capitoli (cfr. Genesi 1,26-27):

«Scendiamo (נֵֽרְדָ֔ה nerdah) dunque e confondiamo (וְנָבְלָ֥ה wenavelah) la loro lingua». (v. 7)

La pluralità della natura divina

Di nuovo si pone la solita questione: YHWH (o altrove ‘elohim) è un unico essere, oppure una pluralità? Secondo me, in tale contesto, questa domanda non ha nulla a che vedere con il brano presente. Infatti, la pluralità della natura divina giustifica la pluralità delle lingue e delle diverse realtà umane.

Ogni lingua rappresenta così la possibilità di capire un po’ meglio non solo gli altri, ma anche le sfaccettature stesse di YHWH, di Dio. Inoltre, siccome anche la Bibbia è stata scritta in una lingua diversa dalla nostra, nessuno mai potrà pretendere di riprodurre con fedeltà assoluta il tenore delle parole divine.

Il fondamentalismo di ogni epoca è perciò alieno dal pensiero biblico, fin dall’inizio. D’altra parte, anche il nichilismo – di cui il pensiero unico si nutre – è un’aberrazione assoluta di ogni spiritualità che rimanda sempre a una presenza, al di là e dentro l’assenza.

Simone Venturini

Simone Venturini

Simone Venturini, nato a Fano, Biblista e Professore di Ebraico e Studi biblici è da sempre in prima linea nel settore della divulgazione e della formazione. Vive a Roma insieme alla sua famiglia ed ha ricoperto ruoli importanti nelle più prestigiose università e istituzioni pontificie di Roma. La sua mission è quella di dare alla gente gli strumenti indispensabili per approfondire la Bibbia e capire il senso della vita e della storia.

il nome

CORSO DI EBRAICO ANTICO

Se vuoi verificare il significato originale della Bibbia, per capire meglio cosa accade nel mondo e uscire dall’ansia della precarietà, di una vita senza radici, il video corso di ebraico antico è ciò che fa per te!

CORSO BIBLICO

Pensi che la Bibbia sia un libro che parli solo del passato? Credi che la Bibbia non abbia nulla a che fare con la tua vita, oggi? Scopri il corso che ti farà cambiare idea e crollare tanti luoghi comuni

Articoli correlati

Il Salmo 1: il giusto e il malvagio nei momenti di prova

Il Salmo 1: il giusto e il malvagio nei momenti di prova

Oggi proponiamo una riflessione sapienziale sul Salmo 1: אַ֥שְֽׁרֵי־הָאִ֗ישׁ אֲשֶׁ֤ר ׀ לֹ֥א הָלַךְ֮ בַּעֲצַ֪ת רְשָׁ֫עִ֥ים וּבְדֶ֣רֶךְ חַ֭טָּאִים לֹ֥א עָמָ֑ד וּבְמוֹשַׁ֥ב לֵ֝צִ֗ים לֹ֣א יָשָֽׁב׃ Beato l'uomo che non segue il consiglio degli empi, non indugia nella via...

Il Sommo Sacerdote: chi era? Cosa faceva?

Il Sommo Sacerdote: chi era? Cosa faceva?

Il Sommo Sacerdote - in ebr. הַכֹּהֵן הַגָּדוֹל "hakkohen haggadol" - era il capo degli antichi sacerdoti ebrei ed era responsabile nell'esecuzione di tutta una serie di rituali nel Tempio di Gerusalemme, spiegate nel libro del Levitico. Il suo ruolo principale era...

Il profeta Elia e il suo rapimento in cielo

Il profeta Elia e il suo rapimento in cielo

La storia di Elia è narrata nei libri dei Re (1 Re 17 - 2 Re 2) e nel libro del profeta Malachia (4,5-6). Egli visse nel Regno di Israele durante il IX secolo a.C., un periodo segnato dalla corruzione religiosa e dalla diffusione del culto di Baal, una divinità...

Il violento Lamech

Il violento Lamech

Lamech era un discendente di Caino, il figlio di Adamo ed Eva. La sua storia è narrata in Genesi 4,17-24. Lamech aveva due mogli, Ada e Zilla, e fu padre di tre figli: Iabal, Iubal e Tubalkàin. La vicenda di Lamech è inserita nel crescendo drammatico di violenza che...

SCOPRI I TESORI DELLA BIBBIA EBRAICA

CON I MIEI CORSI

CORSO DI EBRAICO ANTICO

Un corso unico, che ti consente di imparare l’ebraico in maniera basilare fin dal primo livello. Dalla Genesi, ai profeti, ti do le chiavi del tuo mondo interiore…

CORSO BIBLICO

Una vera e propria scuola di interpretazione biblica. Ogni testo viene studiato a più livelli, attualizzandolo e portandolo direttamente alla tua esperienza di vita.

biblepedia

La Bibbia come non te l’hanno mai spiegata

Lo Shemà Israel (שְׁמַ֖ע יִשְׂרָאֵ֑ל)

Il testo di Deuteronomio 6,4-9 è considerato il nucleo più espressivo della fede ebraica, noto come "Shemà Israel". È anche chiamato il "piccolo credo d'Israele", perché contiene appunto il succo della devozione e della religiosità ebraica. Di seguito una spiegazione...

COME POSSO AIUTARTI?

Privacy Policy

8 + 15 =

error: Il contenuto è protetto