Caino si allontanò dal Signore e abitò nel paese di Nod, ad oriente di Eden …
(Genesi 4,16)
Non può non spiccare il parallelismo tra la situazione di Caino (in Ebr. קַ֔יִן qayin dal verbo קָנָה “acquistare” cfr. Gen 4,1) e quella di suo padre Adamo. Entrambi, dopo aver disobbedito a Dio, si ritrovano ad oriente di Eden.
Allontanarsi da Dio
Tra l’altro, la frase appare qui un po’ strana, perché Adamo ed Eva erano già ad oriente del giardino di Eden (Gen 3,14). Entrambi, vivono al di fuori del luogo in cui l’uomo fu messo originariamente da Dio, un luogo paradisiaco perché significava la comunione con Dio, con gli altri uomini e con Madre terra.
In questo versetto la coincidenza di significati lontano dall’eden/lontano dal Signore è chiara ed evidente: Caino si allontana dal Signore ossia vive ad oriente di Eden. C’è però una progressione, una differenza che indica un allontanamento sempre più deciso.
Adamo, infatti, fu cacciato dal giardino di Eden, ossia dal cuore, dalla regione più intima della comunione con Dio, mentre Caino si allontanò semplicemente da Eden, ossia dalla regione in cui sorgeva il paradiso.
In tal modo, l’uomo è ormai totalmente al di fuori dell’orbita di comunione con Dio, a causa delle proprie scelte. Anche questo elemento è ben in evidenza nel versetto, Infatti, se Adamo fu cacciato dal giardino di Edem (Gen 3,14), Caino invece si allontanò.
Dio non lo cacciò, perché Caino si trovava ormai fuori dalla comunione più intima con lui. Egli però a causa delle proprie azioni, si allontanò ancor più, in piena libertà e consapevolezza. Caino è l’immagine di ogni uomo che compie l’orribile atto di aver ucciso un uomo, suo fratello, l’unico atto che viene chiamato “peccato” (Genesi 4,7).
Dio non può non proteggere Caino
Dio continua a proteggerlo, ma egli è costantemente in agitazione e si sente lontano da Dio. Una contraddizione apparente che genera rabbia e frustrazione.
Egli abiterà il misterioso paese di Nod (in Ebr. נֹ֖וד) impossibile da localizzare sulla cartina geografica. Ma anche in questo caso, come del resto ovunque in questi primi capitoli della Genesi, la precisione non è l’intento principale dell’autore.
Egli vuole semplicemente comunicare un messaggio che asce dall’affinità delle consonanti di Nod e Nad. Il primo nome è, appunto, la località non rintracciabile, il secondo è un aggettivo (in Ebr. נָד֙ nad cfr. Genesi 4,14) che significa fuggitivo, errante, senza pace.
Chi uccide non viene a sua volta “fulminato” da Dio, che anzi continua a sostenerlo come qualsiasi altro essere umano. Chi uccide vive nel paese che si chiama “senza pace, senza dimora” in uno stato di continua agitazione, soprattutto se – come Caino – si riconosce l’unica e vera colpa che un essere umano può commettere: uccidere un altro uomo.