Fu il re Salomone a guidare la costruzione del Primo Tempio nel X secolo a.C. Secondo le narrazioni bibliche (1 Re 6), questo splendido edificio fu un vero capolavoro architettonico, decorato con materiali preziosi e divenne il centro religioso e culturale per gli Israeliti.
Tuttavia, il destino riservò al Primo Tempio – ossia quello costruito da Salomone – un triste epilogo. Nel 586 a.C., l’esercito babilonese del re Nabucodonosor II invase Gerusalemme e mise a ferro e fuoco la città, compreso il Tempio.
Questo evento segnò un momento di profonda tristezza e lutto per il popolo ebraico, poiché il Tempio rappresentava il luogo di adorazione e l’incarnazione della presenza divina.
Dopo l’esilio babilonese, un gruppo di ebrei tornò a Gerusalemme per ricostruire il Tempio. Sotto la guida di Zorobabele, il Secondo Tempio fu completato nel 516 a.C. (cfr. Esdra 3,1-6,22).
Tuttavia, questo nuovo Tempio non raggiunse mai la stessa magnificenza del primo. Nonostante le sfide e le limitazioni, gli ebrei cercarono di onorare la loro tradizione religiosa e mantenere il Tempio come punto focale della loro fede.
Nel I secolo a.C., Erode il Grande decise di ristrutturare e ampliare il Secondo Tempio. Le sue modifiche resero il Tempio ancora più magnifico.
Purtroppo però, nel 70 d.C., durante la Grande rivolta ebraica contro Roma, l’esercito romano guidato da Tito invase Gerusalemme e distrusse completamente il Secondo Tempio. Questo evento segnò un altro momento di profondo lutto e un punto di svolta nella storia ebraica.
Architettura del Primo e del Secondo tempio
Il Primo Tempio, costruito da re Salomone, era un’opera architettonica imponente.
Secondo le descrizioni bibliche, era composto da diverse sezioni e cortili. Il santuario vero e proprio, conosciuto come il Santo dei Santi, era un luogo riservato e accessibile solo al sommo sacerdote.
All’interno del Santo dei Santi, si trovava l’Arca dell’Alleanza, dove secondo la tradizione si trovavano le Tavole della Legge, ossia i Dieci comandamenti. Era sormontata da due cherubini d’oro.
Il Tempio era circondato da cortili, tra cui il Cortile dei Sacerdoti, riservato ai sacerdoti per le loro funzioni rituali. Vi era anche il Cortile degli Israeliti, accessibile a tutti gli israeliti per partecipare alle festività religiose. La struttura era realizzata con materiali pregiati, come il legno di cedro del Libano, l’oro e le pietre intagliate.
Il Secondo Tempio, sebbene non fosse altrettanto grandioso del Primo Tempio, fu comunque una maestosa struttura. Esso seguiva uno schema simile, con un’area centrale riservata al Santo dei Santi e una serie di cortili e portici intorno ad esso.
Il Tempio fu arricchito grazie alla ristrutturazione di Erode il Grande nel I secolo a.C. Egli ampliò l’area del Tempio e utilizzò materiali di alta qualità, tra cui marmo, pietre intagliate e oro.
Uno degli elementi architettonici più iconici del Secondo Tempio era la grande facciata occidentale, che oggi corrisponde al famoso “Muro del Pianto” o il “Muro Occidentale”. Questo muro è ciò che rimane oggi e rappresenta uno dei luoghi più sacri per gli ebrei, poiché è l’unico resto visibile del Tempio.
Entrambi i templi, nella loro architettura e struttura, riflettevano l’importanza del culto e della devozione nella tradizione ebraica. Essi servivano come luogo di incontro tra il divino e l’umano, e come centro di preghiera, sacrificio e celebrazione.
Il Tempio di Gerusalemme e Gesù
Il Tempio di Gerusalemme ha un ruolo significativo nella sua vita e nei vangeli del Nuovo Testamento.
Gesù visitò il Tempio di Gerusalemme più volte durante il suo ministero. I vangeli riportano che, da bambino, Gesù fu presentato al Tempio da Maria e Giuseppe per essere consacrato a Dio, poiché era il loro primogenito (Luca 2,22-38).
Inoltre, da adulto, Gesù fece diverse visite al Tempio durante le festività ebraiche, come la Pasqua.
Uno degli episodi più noti nel Tempio riguarda la cosiddetta “Purificazione del Tempio”. Gesù entrò nel Tempio e scacciò i venditori e i cambiavalute che si trovavano all’interno, ribellandosi contro la commercializzazione e l’abuso che erano avvenuti in quel luogo sacro (Matteo 21,12-13; Marco 11,15-17, Luca 19,45-46, Giovanni 2,13-16).
Questo episodio è considerato un gesto profetico di critica e purificazione del culto.
Gesù predisse anche la distruzione del Tempio. Nei vangeli sinottici (Matteo 24, Marco 13, Luca 21), Gesù annunciò che il Tempio sarebbe stato distrutto e profezie simili si trovano anche nel Vangelo di Giovanni (Giovanni 2:19-21).
Queste profezie si avverarono quando il Secondo Tempio fu distrutto dai Romani nel 70 d.C., durante la Grande rivolta ebraica.
Valore simbolico del Tempio
Per i cristiani, il Tempio di Gerusalemme e gli eventi ad esso legati hanno un significato simbolico. La distruzione del Tempio è spesso interpretata come un simbolo della fine del sistema sacrificale e del passaggio al cristianesimo, dove Gesù stesso è considerato il sacrificio finale e definitivo per la redenzione umana.
Inoltre, il gesto di Gesù nella “Purificazione del Tempio” è visto come una critica all’ipocrisia religiosa e una chiamata all’autentica adorazione spirituale.
L’architettura tripartita del tempio – santo dei santi, santo e atrio – è spesso replicata anche nell’architettura cristiana. Infatti, anche molte chiese cattoliche, sono classicamente divise in tre aree: la parte più sacra dove c’è il tabernacolo, l’aula centrale e l’atrio di ingresso.