La Bibbia è chiara a riguardo del male, almeno all’inizio della Genesi:
In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
(Genesi 1,1-2)
Da dove escono fuori le tenebre? Se il primo versetto dice che Dio creò il cielo e la terra, egli non creò le tenebre di cui si parla nel secondo versetto e che compaiono, per così dire, senza preavviso.
Inoltre, le tenebre – in Ebr. חֹ֖שֶׁךְ chosheq – nella Bibbia ebraica sono la migliore immagine del male o comunque di qualcosa che l’uomo percepisce come interiormente negativo (per es. Salmi 18,28; Salmi 107,10; Isaia 5,20; Isaia 9,1; Matteo 6,23).
La teoria del “gap”
Insomma, il versetto 1 dice che Dio creò il cielo e la terra, un cosmo perfetto e completo, poi al versetto 2 spuntano fuori le tenebre e comunque una situazione quantomeno caotica “informe e deserta”, “abisso”.
Tra l’altro, al versetto 4 si dice che Dio separò la luce dalle tenebre, poiché aveva constatato che la “luce era cosa buona” – in Ebr. טֹוב thov – evidentemente attribuendo invece un valore non buono alle tenebre.
Insomma, gli interrogativi si moltiplicano, tanto più che il “cielo” e la “terra” vengono “ri-creati” (cfr. Genesi 1,8 e 10). Sembra quasi che tra il versetto 1 e il versetto 2 sia accaduto qualcosa che ha fatto ripiombare nel caos una terra e un cielo già creati.
Alcuni pensano allora che tra il vers. 1 e il vers. 2, manchi qualcosa, esista cioè una sorta di gap. Si tratterebbe di un evento catastrofico che avrebbe trasformato la terra in un ammasso informe e desolato di acque tempestose su cui sovrastava un cielo plumbeo e buio, quasi fosse un tutt’uno con esse.
Chiediamoci allora? Cosa, nella Bibbia, ha distrutto tutto quello che esisteva, travolgendo tutto attraverso le acque?
I fautori della cosiddetta “teoria del gap” sostengono che tra il vers. 1 e il vers. 2 si siano verificati alcuni “eventi”, quali per esempio la caduta di “Lucifero” (cfr. Ezechiele 28,13-14; Isaia 14,12) che avrebbe sconvolto la creazione, portandola alla situazione descritta appunto al vers. 2.
Tra parentesti, “Lucifero” è la traduzione latina – Lucifer “portatore di luce” – dell’Ebraico הֵילֵל (helel – cfr. Is 14,12) che significa “splendente”.
La teoria del gap spiegherebbe alla perfezione l’improvvisa comparsa delle tenebre (e del male) al vers. 2, che sarebbero la conseguenza cosmica della ribellione di Lucifero.
La dinamica cosmo/caos
Che valore ha questa teoria? Un valore pressoché nullo. Perché si tratta di una tesi che basa sul nulla. Non esiste infatti nessun luogo che confermi l’accostamento tra la distruzione della creazione di Dio (descritta al v.1) e la caduta di “Lucifero.
Tuttavia le domande che sopra ho formulato restano valide, sono le risposte che mancano.
Una soluzione, a mio avviso, potrebbe essere la “dinamica” cosmo/caos – caos/cosmo che si ravvisa nei capitoli Genesi 1-11. Una dinamica chiaramente visibile in Genesi 1-5 e i capitoli seguenti (6-8), ossia tra il cosmo che andava degenerando e il caos del diluvio.
Un caos acquatico, proprio come quello descritto in Genesi 1,2. Un caos che sta ai confini del cosmo (sia macro che micro) e che – dipendentemente dalle nostre scelte – può tornare a sommergerci.
Le tenebre dell’angoscia: il male “viene” da Dio?
Torna però la domanda iniziale: da dove sbucano le tenebre? Sbucano fuori perché sono pre-esistenti. Sono il nulla ma non come assenza, esse contengono infatti una presenza, lo Spirito di Dio che aleggia dentro e al di sopra di esse.
Vengono da Dio? Sì e no, nel senso che Dio le domina, poiché ha il potere di separarle dalla luce (cfr. Genesi 1,4), ma non le può annullare, perché sono una sinistra possibilità cosmico-esistenziale sempre presente.
Se poi queste tenebre le chiamiamo angoscia, esse rivelano anche un aspetto positivo, perché proprio dentro di esse e proprio da esse che possiamo anelare e trovare la Luce di Dio che illuminerà la nostra vita in modo più forte di prima:
Nell’angoscia gridarono al Signore ed egli li liberò dalle loro angustie. Li fece uscire dalle tenebre e dall’ombra di morte e spezzò le loro catene.
(Salmo 106,13-14)