Il nome ebraico יוֹנָה (Yonah), che si traslittera in italiano come Giona, è ricco di significati simbolici e culturali all’interno della tradizione ebraica. La radice ebraica di questo nome è YWN, che significa “colomba”.
La simbologia della colomba
La colomba, in molte culture antiche, è stata associata a simboli di pace, purezza e rinascita. Un esempio noto è quello della colomba che porta un ramo d’ulivo a Noè, simboleggiando la fine del diluvio e l’inizio di una nuova era di pace. Nella tradizione ebraica, la colomba è spesso considerata un simbolo di amore e fedeltà.
Quando applichiamo questo significato al nome Giona, emergono connessioni profonde con la sua storia. La sua missione divina di predicare contro la città peccaminosa di Nìnive potrebbe essere vista come un tentativo di portare la pace e la riconciliazione attraverso il pentimento e la riforma.
Anche la fuga di Giona dal comando divino e il suo successivo pentimento, simboleggiato nel ventre del pesce, riflettono il tema della rinascita e della ricerca della rettitudine.
Inoltre, la colomba come simbolo di amore e fedeltà può essere collegata alla relazione tra Dio e il suo popolo. Giona, attraverso le sue esperienze e il suo percorso di pentimento, illustra il concetto di un Dio misericordioso e fedele che offre la possibilità di redenzione anche a coloro che si sono allontanati dalla Sua volontà.
Quindi, il nome Giona, derivato dalla radice “colomba”, non è semplicemente un appellativo, ma un elemento chiave per comprendere il personaggio e il messaggio del libro. Sottolinea la natura simbolica della missione di Giona e la sua connessione con temi più ampi di pace, perdono e amore divino all’interno della tradizione ebraica.
Suddivisione in capitoli
Il libro di Giona è diviso in quattro capitoli, ognuno dei quali racconta una tappa significativa della vita del profeta.
Nel primo capitolo, Giona riceve il comando divino di recarsi a Nìnive e predicare contro la città peccaminosa. Tuttavia, Giona fugge da questa responsabilità imbarcandosi su una nave in direzione opposta. Qui, viene inghiottito da un grande pesce inviato da Dio come castigo per la sua fuga.
Il secondo capitolo è una preghiera poetica di Giona mentre si trova nel ventre del pesce. Questo è un momento di profonda riflessione e pentimento, in cui Giona riconosce la sua disobbedienza e chiede il perdono divino. La colomba, simbolo di pace, potrebbe essere vista anche come un segno di speranza nella redenzione di Giona.
Nel terzo capitolo, Giona viene vomitato dal pesce sulla terraferma, e questa volta obbedisce al comando divino di predicare a Nìnive. La città risponde con pentimento, e Dio decide di perdonarla. Questo evento sottolinea il tema della misericordia divina e della possibilità di redenzione anche per coloro che si sono allontanati dalla volontà di Dio.
Il quarto e ultimo capitolo presenta la reazione di Giona alla misericordia di Dio verso Nìnive. Giona è insoddisfatto e arrabbiato perché Dio ha deciso di perdonare la città. Dio, con una pianta e poi con un verme, insegna a Giona una lezione sulla compassione e sulla giustizia divina, mostrando come la sua volontà vada oltre le limitazioni umane.
Data di composizione e autore
La data esatta della scrittura del libro di Giona è oggetto di dibattito tra gli studiosi, ma generalmente si colloca tra l’VIII e il VII secolo a.C. L’autore utilizza il suo racconto come veicolo per trasmettere importanti insegnamenti su obbedienza, pentimento e la natura compassionevole di Dio.
Ripresa dei temi di Giona in altre parti della Bibbia
- Il simbolismo del pesce:
- Nel Nuovo Testamento, Gesù fa riferimento a Giona quando parla del “segno del profeta Giona”. Gesù afferma che, come Giona è stato tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così anche il Figlio dell’uomo sarà nel cuore della terra per tre giorni e tre notti (Matteo 12,38-41). Questo simbolismo del pesce diventa un anticipazione della morte e della risurrezione di Gesù.
- La richiesta di segni:
- Nel racconto di Giona, i marinai chiedono a Giona di rivelare il motivo della tempesta, e Giona risponde di gettarlo in mare. Questo richiama la richiesta di segni e miracoli anche in altri passaggi della Bibbia, in particolare quando i farisei e i sadducei chiedono a Gesù di mostrare loro un segno (Matteo 16,1-4).
- Il tema del pentimento e perdono:
- Il messaggio di Giona è fortemente centrato sul pentimento e sul perdono divino. Questo tema è presente in tutta la Bibbia, sottolineando l’importanza del cambiamento di cuore e della misericordia di Dio. Ad esempio, il Salmo 51 di Davide, scritto dopo il suo peccato con Betsabea, riflette profondamente il tema del pentimento e della ricerca del perdono.
- La chiamata dei profeti:
- La resistenza iniziale di Giona alla chiamata divina e la sua fuga sono paralleli a molti altri profeti che inizialmente resistono al compito assegnato da Dio. Ad esempio, Mosè esita nel compiere la sua missione di liberare gli Israeliti, e Geremia rifiuta inizialmente la sua chiamata a profetizzare (Esodo 3, Geremia 1).
- L’insegnamento sulla compassione di Dio:
- Il dialogo finale tra Dio e Giona, dove Dio spiega la Sua compassione anche verso Nìnive, richiama il tema ricorrente della misericordia di Dio in tutta la Bibbia. Un esempio notevole è rappresentato dalla parabola del figliol prodigo, in cui il padre accoglie il figlio ritornato con gioia e compassione (Luca 15,11-32).