Composto originariamente in greco, questo libro non è stato incluso nel canone ebraico, ma ha trovato un posto nella Bibbia greca, dove si colloca tra i testi sapienziali.
Titolo del libro
Successivamente, è stato incluso nel canone cristiano, anche se con alcune differenze tra le confessioni cattoliche e protestanti. Il suo titolo completo è “Sapienza di Salomone,” – Σοφία Σαλωμῶνος “sofia Salomonos” – e l’autore si qualifica come il re Salomone, noto per la sua saggezza straordinaria.
Anche se l’autore non rivela mai il suo nome nel corso dell’opera, emerge chiaramente che egli intende identificarsi con Salomone.
Caratteristiche
Questo testo è noto anche come “Libro della Sapienza” nella traduzione latina. La sua ispirazione è stata oggetto di dibattito, ma è stata definitivamente riconosciuta come ispirata solo dal Concilio di Trento.
Il libro della Sapienza rappresenta un interessante connubio tra la cultura ellenistica e quella ebraica. Questo è dovuto all’espansione di Alessandro Magno e al confronto tra queste due tradizioni culturali.
Gli argomenti trattati e l’uso di tecniche letterarie come il midrash mettono in evidenza l’origine ebraica dell’autore, che attinge ampiamente dalle Scritture ebraiche, specialmente nella versione dei LXX (Septuaginta).
Tuttavia, egli rielabora il pensiero e riflette personalmente su tali testi anziché citarli direttamente.
Il libro si basa anche su fonti apocrife e dimostra l’influenza del pensiero giudeo-ellenistico, con particolare riferimento agli scritti del filosofo giudeo Filone di Alessandria.
Non è certo se il libro sia stato scritto in prosa o in poesia, ma sembra che l’autore avesse l’intenzione di creare un’opera poetica, seguendo il modello della poesia biblica e reinterpretandola in chiave ellenistica.
Dal punto di vista della retorica greca, il libro è considerato un “encomio,” il cui scopo è esaltare una persona o una virtù. All’interno del testo, sono presenti vari generi letterari minori, come discorsi oratori, preghiere, salmi di lode, elogi, elenchi, cataloghi di vizi, polemiche, midrash storici e diatribe.
Autore e data di composizione
Dalle caratteristiche letterarie del libro della Sapienza, è evidente che non può essere opera di Salomone. È stato invece composto da un ebreo della diaspora di lingua greca, che ha vissuto ad Alessandria d’Egitto intorno al 50 a.C., poco prima dell’era cristiana.
Pertanto, è noto come “PseudoSalomone.” Gli destinatari principali del libro sono gli ebrei di Alessandria, ma l’autore aveva anche l’obiettivo di illustrare i valori etici e religiosi del giudaismo a tutti gli uomini di buona volontà.
Divisione del libro
Il libro della Sapienza può essere suddiviso nelle seguenti sezioni:
- Prologo: invito ad amare la sapienza (Sap 1,1-15)
- Speranza del giusto e condanna dell’empio (Sap 1,16–5,23)
- La natura della sapienza (Sap 6,1–9,18)
- La sapienza nella storia della salvezza (Sap 10,1–19,22).
Versetti chiave
- Sap 1,13-15: Dio non ha creato la morte
e non gode per la rovina dei viventi.
Egli infatti ha creato tutto per l’esistenza;
le creature del mondo sono sane,
in esse non c’è veleno di morte,
né gli inferi regnano sulla terra,
perché la giustizia è immortale. - Sap 2,23-24: Sì, Dio ha creato l’uomo per l’immortalità;
lo fece a immagine della propria natura.
Ma la morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo;
e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono. - Sap 9,6: Se anche uno fosse il più perfetto tra gli uomini,
mancandogli la tua sapienza, sarebbe stimato un nulla.