(Articolo di Cecilia Mariotto)
יִּבְרָ֨א אֱלֹהִ֤ים׀ אֶת־הָֽאָדָם֙ בְּצַלְמֹ֔ו בְּצֶ֥לֶם אֱלֹהִ֖ים בָּרָ֣א אֹתֹ֑ו זָכָ֥ר וּנְקֵבָ֖ה בָּרָ֥א אֹתָֽם
(Gen 1,27)
Ultimamente, anche per necessità lavorative, mi sorge spesso la domanda se nella Scrittura è possibile trovare qualcosa che parli del lato femminile di Dio.
D-O e il suo lato femminile
Lo spunto che ho letto sul libro di Thomas Romer “I lati oscuri di Dio” mi è piaciuto molto. Sono molti i brani della Scrittura, come sostiene l’autore, in cui si può parlare di un Dio che ha una sensibilità anche femminile. Soprattutto nel libro di Isaia. Ma non solo.
Mi piace pensare però che il lato femminile di D-o si possa considerare un lato delicato, forse nascosto dalla tradizione, piuttosto che oscuro. Ma allo stesso tempo ci sono elementi che davvero a noi sono rimasti oscuri, oscurati da aloni che ci hanno impedito di entrarci in contatto.
L’ebraico rivela cose nuove
Conoscere le parole in lingua ebraica permette davvero di scoprire cose nuove a cui non avevo mai pensato. Romer sottolinea come già la parola rachamim – in ebraico רַחֲמִים – faccia riferimento alla radice רַחֲמִ, che ha come significato anche grembo.
Forma di D-o
Un altro aspetto che mi è piaciuto scoprire, leggendo i versetti del libro della Genesi, è che l’ ’adam – in ebraico אָדָם – è l’essere umano, che si può intendere come umanità, come tutti gli esseri umani, e non strettamente l’uomo nel senso di sesso maschile.
Allora il versetto della Genesi “maschio e femmina li creò” ci permette di comprendere che è l’umanità che prende forma maschile e femminile a immagine, forma di Dio.
Quindi sia il maschile che il femminile sono forma, immagine, figura di Dio:
אֹתֹ֑ו זָכָ֥ר וּנְקֵבָ֖ה בָּרָ֥א אֹתָֽם
(Gen 1,27)
E’ bello pensare che non ci sia nessun tipo di giudizio, di messaggio di inferiorità, in questo brano, tra l’uomo e la donna, tra il maschio e la femmina.
Cercare e scoprire ha sempre, per me, un grande fascino. E’ come il raggio di sole che ti fa scoprire un paesaggio nuovo dopo le nubi e la tempesta.
Questo versetto che ho potuto ri-scoprire dalla Bibbia Ebraica aiuta a scardinare pregiudizi e vissuti che sono stati tramandati da una tradizione che non ci ha permesso di andare in profondità, fino in fondo al senso delle cose.
Bastano poche parole per ribaltare il senso di una calcarea credenza su cui in molti poggiano le basi della tradizione. Ed è bello avere l’occasione di ribaltarne il senso.