Si sarà ormai compreso che tutto ciò che precede il Deuteronomio, compreso il libro della Genesi, è da considerarsi come ampliamento del Deuteronomio. Ciò non significa affatto che il Deuteronomio e il movimento riformatore da esso scaturito – fine VI secolo a.C. – abbia inventato tutte le tradizioni ad esso precedenti.
Rilettura delle antiche tradizioni
Tuttavia, per esempio, la rilettura dell’Esodo come alleanza (in Ebr. berit בְּרִית) è opera del Deuteronomio. Nel periodo precedente – IX-VII secolo – l’Esodo era invece interpretato come il periodo dell’elezione di Israele (cf. Am 3,1 s.; 9,7; Os 2,17; 11,1; 12,10.14; 13,4), oppure attraverso le categorie della teofania (cfr. Dt 33,2; Gdc 5,5; Sal 68,18).
È il movimento nato dal Deuteronomio ad aver introdotto la teologia dell’alleanza che interpretava il legame tra Dio e il suo popolo secondo gli schemi dei trattati di vassallaggio neo-assiri. Si tratta di un’alleanza bilaterale e condizionata: se Israele obbedirà a Dio sarà benedetto, se non lo farà, sarà maledetto.
Un altro elemento della rilettura delle tradizioni antiche è l’identificazione di Israele come popolo perdonato e legato a Dio da una nuova alleanza vissuta in modo nuovo (cfr. i testi di Ger 31,31-34; Ez 36,24-28). L’alleanza sinaitica dev’essere vissuta come dono e perdono di Dio dopo la sciagura dell’esilio. Dopo quell’esperienza, occorre lo Spirito per osservare la legge.
I dieci comandamenti
I dieci comandamenti – Esodo 20 – sono proclamati direttamente da Dio a tutto il popolo (Dt 5,4) e Dio stesso le ha scritte su due tavole di pietra (Dt 5,22). Interessante la quasi equiparazione delle tavole della Torah (scritte da Dio) al libro della Torah (scritto da Mosè).
Ciò doveva servire a dare legittimazione al libro della Torah, fondamento della riforma deuteronomica sempre più identificato come l’intero Pentateuco e non solo come il sefer hattorah di cui si parla nel Deuteronomio. Ciò, tra l’altro, serviva anche a giustificare la funzione legislativa dei sacerdoti (interpreti ufficiali della Torah).
La rilevanza eccezionale data al santuario del deserto (Es 25-31.35-40) si spiega con la centralità del Tempio di Gerusalemme nella provincia persiana di Jehud (la Giudea). Furono i sacerdoti che vennero dopo Giosuè a raccogliere le tradizioni storiche e a ordinarle dando vita – forse nel IV o inizio del III – al Pentateuco nella forma in cui lo conosciamo oggi.