Oggi ci immergiamo nel passato, alla scoperta di uno degli uomini più emblematici della storia biblica, il patriarca Abramo. Accogliamo con noi il grande Abramo, disposto a condividere i dettagli della sua vita. Grazie per esserci concesso questa intervista.
Grazie a voi per l’opportunità di raccontare la mia storia.
Iniziamo dal principio, Patriarca Abramo. Ci racconti dei tuoi primi anni a Ur dei Caldei, un luogo ricco di tradizioni spirituali. Come hai vissuto quel contesto e quali sono stati i primi segni della tua ricerca spirituale?
Ur era una città affascinante, ma intrisa di pratiche idolatriche. Mio padre Terach era coinvolto in tali riti, ma dentro di me c’era una sete di qualcosa di più grande. Ho cominciato a interrogarmi sul significato più profondo della vita e sulla presenza di un Dio al di là degli idoli.
Un inizio ricco di domande esistenziali. Ora, parliamo dell’episodio che ha cambiato il corso della tua vita: la chiamata divina a lasciare la tua terra. Come hai percepito questa chiamata e quali erano le tue emozioni in quel momento?
La chiamata di Dio è giunta in modo straordinario. Un giorno, ho sentito chiaramente la Sua voce che mi chiamava a lasciare tutto. Inizialmente, fu spaventoso, ma la forza della chiamata era così intensa che sapevo di dover obbedire. Fu un momento di puro atto di fede, un passo nel buio fidandosi completamente della volontà divina.
Era un invito a lasciare le mie ristrette certezze, per abbracciare una prospettiva più larga e più profonda, riponendo tutti i progetti della mia vita in un Dio che neppure conoscevo.
Una decisione che ha richiesto coraggio e fiducia. Ora, parliamo di una delle prove più intense della tua vita: quando Dio ti chiese di sacrificare tuo figlio Isacco. Come hai affrontato quel momento, e cosa hai imparato da quella esperienza?
La prova con Isacco fu paurosamente difficile. Dio mi stava mettendo alla prova, chiedendomi di offrire in sacrificio mio figlio, il mio unico figlio da cui Dio stesso promise sarebbe sorta una grande discendenza.
Fu un assurdo banco di prova per la mia fede. Decisi di obbedire, ma Dio trattenne la mia mano. Questo evento ha rafforzato la mia fiducia in Dio e mi ha insegnato che la Sua provvidenza è sempre presente.
Ora, concentriamoci sulle dinamiche familiari. Come hai gestito le relazioni complesse con tuo figlio Ismaele?
La situazione con Ismaele era complicata. Nacque da un tentativo umano di realizzare la promessa di Dio attraverso Agar, e questo portò a tensioni familiari. Spesso la fretta, pur comprensibile, di vedere realizzati i nostri progetti ci fa compiere passi falsi, che possono essere anche fatali.
In fondo, la mia umanità e fragilità esigeva qualcosa di concreto, visto la mia età avanzata. Eppure, anche quando nacque Isacco, in modo totalmente inaspettato, Dio comunque non abbandonò né Ismaele, né sua madre ed anzi promise che da Ismaele sarebbe nata una grande discendenza da lui benedetta.
Ora, con lo sguardo rivolto al passato, c’è qualcosa che vorresti fare diversamente, o che consideri un insegnamento fondamentale dalla tua vita?
Certamente, sono un essere umano e ho commesso errori. La mia decisione di avere Ismaele da Agar è stata una scelta umana piuttosto che attendere la promessa di Dio. Inoltre, la mancanza di comunicazione con Sara ha causato tensioni. Tuttavia, ho imparato che la fede e la pazienza sono essenziali nel percorso spirituale.
Vorrei affrontare un aspetto delicato della tua vita, un episodio che spesso suscita interrogativi. Parliamo dell’episodio in cui, temendo per la tua vita, hai detto a Sara di presentarsi a un politico potente del tuo tempo, come tua sorella, esponendola al rischio di adulterio. Possiamo approfondire questo momento per capire meglio il contesto e le tue motivazioni?
Quel momento è stato un periodo difficile e complicato. Eravamo in una terra straniera, e temevo per la mia vita a causa della bellezza di Sara. La mia decisione di farla passare per mia sorella era un tentativo di proteggermi, temendo che altrimenti potessi essere ucciso per averla come moglie.
Quindi, possiamo dire che hai agito per preservare la tua vita in un contesto potenzialmente pericoloso. Tuttavia, questo atto ha suscitato critiche acerrime contro di te. Come rifletti su questa decisione oggi, con il senno di poi?
Con il senno di poi, capisco che esistevano alternative migliori. Avrei potuto confidare nella protezione divina o cercare soluzioni diverse per affrontare le sfide della vita in una terra straniera.
Questo episodio ci mostra la complessità delle decisioni prese in situazioni estreme. Parlando di Sara, come hai gestito il rapporto con lei dopo quell’incidente? Qual è stata la vostra comunicazione e come avete superato insieme questa prova?
Dopo quell’evento, abbiamo dovuto affrontare una fase di comprensione reciproca. La mia mancanza di comunicazione con Sara ha creato tensioni. Abbiamo dovuto affrontare la realtà delle nostre azioni e imparare a superare insieme le difficoltà. La fiducia e la comprensione reciproca sono state fondamentali per ristabilire l’armonia nella nostra relazione.
Grazie per la tua franchezza, Patriarca Abramo. È stato importante affrontare questo aspetto della tua storia per una comprensione più approfondita del tuo percorso.
Infine, Patriarca Abramo, quale messaggio vorresti lasciare alle generazioni future, basato sulla tua straordinaria esperienza di fede e obbedienza a Dio?
Vorrei che le generazioni future comprendessero che la fede e la fiducia in Dio sono fondamentali per superare le sfide della vita. Quando ci affidiamo a Dio e seguiamo la Sua volontà, possiamo sperimentare la Sua fedeltà e la Sua guida. La fiducia in Dio è il fondamento su cui costruire la nostra vita spirituale.
Abbiamo progetti, desideri, ma alla fine, la cosa più saggia, è affidare il compimento di tutto nelle mani di Dio che sa di cosa veramente abbiamo bisogno.
Grazie, Patriarca Abramo, per aver condiviso con noi la tua storia straordinaria. È stato un onore ascoltare la tua testimonianza.