Se la parte esterna del grande obelisco di Piazza San Pietro, guarda verso Roma e reca inciso il più antico esorcismo della Chiesa cattolica, la parte interna, quella che guarda verso la Basilica di San Pietro, reca un’altro testo:
CHRISTUS VINCIT
CHRISTUS REGNAT
CHRISTUS IMPERAT
CHRISTUS AB OMNI MALO
PLEBEM SUAM
DEFENDAT
Se la parte rivolta verso l’URBE (ossia Roma) recita un esorcismo, che difende lo spazio simbolico e spirituale di Piazza San Pietro dalle forze del caos (partes adversae), quella rivolta verso San Pietro è di ben altro tenore.
Quello è lo spazio che vive (o dovrebbe vivere) secondo gli insegnamenti di Cristo dove proprio in questo spazio deve (o dovrebbe) vincere, regnare e governare.
Popolo, in ebraico “essere con”
Infatti si parla di “plebem suam”, ossia il “suo popolo”, le persone ossia che si ispirano a lui e che riconoscono nel successore di Pietro la loro guida mistica e spirituale.
Quel popolo che trae origine dal “popolo” ebraico – in ebraico ‘am (עַם) che indica un insieme di prsone unite intorno alla loro guida. Infatti in ebraico, la parola popolo ‘am (עַם) è affine a ‘im (עִם) “con, insieme”.
Piazza San Pietro è lo spazio sacro dove si è chiamati da un richiamo interiore che viene da Dio – in greco ἐκκλησία (“ekklesia” da cui viene la parola “chiesa”, ossia dei “chiamati da … ” – a far parte del grande popolo che Dio ama, ossia di coloro che fanno la sua volontà, ossia realizzano quello che Dio mette dentro al loro cuore: il desiderio.
Antichi simboli e nuovi significati
Come ho detto, l’obelisco fu portato a Roma dall’Egitto e dal 1500 simboleggia non la potenza dei faraoni, ma in confine simbolico tra il caos e il cosmo. Alcuni sottolineano l’aspetto fallico dell’obelisco, ma non menzionano invece che esso simboleggiava il primo raggio del sole quando compariva la mattina ed era originariamente collocato nel Tempio di Ra, a Eliopoli in Egitto, la “città del sole”.
Anche Cristo, infatti, nel vangelo di Luca è paragonato a un sole che sorge (Luca 1,78), che appunto veniva adorato a Eliopoli. Notiamo, quindi, come gli architetti di Piazza San Pietro avessero una concezione altamente simbolica della Chiesa, preoccupandosi di collegare e non dividere antichi e nuovi significati.