Genesi 1,3
«Dio disse: «Sia la luce!» E la luce fu».
וַיֹּאמֶר אֱלֹהִים יְהִי אוֹר וַיְהִי אוֹר
Vayomer Elohim yehi or vayhi or
In questo versetto, il verbo אָמַר (amar) è usato per descrivere l’atto creativo di Dio. Dio “disse” e, con la sua parola, creò la luce. Questo uso di אָמַר enfatizza il potere della parola divina, capace di trasformare il nulla in qualcosa di concreto.
Teologicamente, questo passaggio sottolinea la potenza della parola di Dio. Esistenzialmente, ricorda ai credenti il potere e l’efficacia della parola divina nella creazione e nella trasformazione del mondo, illuminandolo sempre con una nuova speranza che sorge in attesa in mezzo alle tenebre.
Esodo 3,14
«Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!».
וַיֹּאמֶר אֱלֹהִים אֶל־מֹשֶׁה אֶהְיֶה אֲשֶׁר אֶהְיֶה
Vayomer Elohim el-Mosheh Ehyeh Asher Ehyeh
Qui, אָמַר è utilizzato per riportare la rivelazione di Dio a Mosè. Dio si presenta con un nome che esprime esistenza e presenza continua, “Io sono colui che sono”. La parola qui rivela direttamente l’essenza profonda di ‘Elohim, senza veli, così come essa è.
Ciò fa riflettere sulla nostra profonda ipocrisia che giunge a celare la nostra essenza profonda, perfino a noi stessi. Perciò, qui c’è un invito a dire chiaramente – anzitutto a se stessi – chi siamo, ricordandocelo ogni giorno. Ma questo è solo il primo passo, perché poi occorre – ad un certo punto – manifestare la nostra essenza anche agli altri, apportando al mondo il nostro personale e insostituibile contributo.
Esodo 20,1
«Dio pronunciò tutte queste parole: … »
וַיְדַבֵּר אֱלֹהִים אֵת כָּל־הַדְּבָרִים הָאֵלֶּה לֵאמֹר
Vayedabber Elohim et kol-hadevarim ha’eleh lemor
Qui il verbo אָמַר è utilizzato nella formula “lemor” – infinito assoluto – che introduce i Dieci Comandamenti, mostrando l’importanza delle parole che seguono. Qui la parola assume e si ammanta dell’autorevolezza, di chi sa che le proprie parole – che esprimono la propria essenza – sono legge, ossia hanno un valore assoluto e veritiero per se stessi e per il mondo, non perché impongono qualcosa agli altri, bensì perché aiutano anche gli altri a fare altrettanto.
Geremia 1,7
«Ma il Signore mi disse: «Non dire: Sono giovane, ma va’ da tutti coloro a cui ti manderò e dirai loro tutto ciò che io ti ordinerò».
וַיֹּאמֶר יְהוָה אֵלַי אַל־תֹּאמַר נַעַר אָנֹכִי כִּי עַל־כָּל־אֲשֶׁר אֶשְׁלָחֲךָ תֵּלֵךְ וְאֵת כָּל־אֲשֶׁר אֲצַוְּךָ תְּדַבֵּר
Vayomer Adonai elai al-tomar na’ar anokhi ki al-kol-asher esh’lahakha teilekh v’et kol-asher atzavkha tedabber
Quando la voce di Dio si fa sentire chiara nelle profondità di noi stessi, quando la coscienza non ammette più compromessi, allora è il momento di rompere gli indugi, ponendo fine ai lamenti e alle scuse e iniziando veramente a vivere l’unica vita che Dio ha pensato per noi.