La Bibbia greca

30 Giugno 2023

La LXX – o Settanta – è la traduzione greca della Bibbia ebraica, effettuata tra il III e il I secolo a.C. Il termine “Settanta” deriva dalla leggenda secondo cui settanta (o settantadue) studiosi ebrei furono incaricati dal re Tolomeo II Filadelfo di tradurre la Torah (i primi cinque libri della Bibbia ebraica) dall’Ebraico al Greco.

La leggenda racconta che i traduttori lavorarono separatamente ma produssero traduzioni identiche, cosa che vista come un miracolo divino.

Tuttavia, gli studiosi moderni sono scettici riguardo a questa leggenda e ritengono che la traduzione sia stata un processo graduale che coinvolse diversi traduttori e si estese a tutta la Bibbia ebraica e non solo alla Torah.

Differenze con la Bibbia ebraica

Oltre alla lingua diversa – la LXX fu scritta in Greco – ci sono alcune differenze nel contenuto tra la Settanta e la Bibbia ebraica.

La Settanta include diversi libri che non sono presenti nella Bibbia ebraica: Tobia, Giuditta, Sapienza, 1 e 2 Maccabei.

Questi libri sono considerati parte del canone delle Scritture da alcune confessioni cristiane, ma non dalla comunità ebraica e dai protestanti, che li considerano “apocrifi”.

Inoltre, ci sono differenze a livello di testo. In alcuni casi, la Settanta presenta varianti rispetto all’originale ebraico, sia a causa di errori di traduzione che di divergenze intenzionali. Queste varianti possono essere l’esito di differenze di interpretazione, adattamenti culturali o aggiunte redazionali.

La Settanta esercitò un grande influsso sul Cristianesimo primitivo, poiché la maggior parte dei primi cristiani parlava e comprendeva il Greco.

Molte citazioni dell’Antico Testamento nei testi del Nuovo Testamento provengono dalla Settanta, e la sua diffusione ha contribuito alla conoscenza delle Scritture nel mondo ellenistico.

La Settanta a Qumran

I testi della Settanta trovati a Qumran sono una scoperta significativa che ha fornito nuove informazioni sulla diffusione e l’uso della LXX durante il periodo del Secondo Tempio (516 a.C. – 70 d.C.).

I Rotoli del Mar Morto comprendono una vasta gamma di documenti ebraici antichi, tra cui anche alcuni frammenti dei testi della LXX.

I testi della LXX a Qumran includono frammenti di traduzioni greche di vari libri biblici, tra cui il Libro dei Salmi, il Deuteronomio e i Profeti minori. Questi frammenti forniscono una testimonianza diretta dell’esistenza e dell’uso della LXX nella comunità di Qumran e gettano luce sulle pratiche e le preferenze religiose di quel tempo.

Una delle caratteristiche interessanti dei testi della LXX a Qumran è che spesso evidenziano differenze significative rispetto alla versione standard della Settanta (quella per esempio pubblicata da Rahlfs).

Ciò indica che la Settanta non era un testo stabile e uniforme, ma soggetta a variazioni e revisioni a seconda delle comunità e dei copisti che la utilizzavano.

Inoltre, la presenza dei testi della LXX a Qumran suggerisce che la comunità di Qumran considerava la traduzione greca della Bibbia ebraica, come una fonte legittima di riferimento e studio.

Questo dimostra che la LXX era ben radicata nel contesto giudaico del periodo del Secondo Tempio e che la sua influenza si estendeva oltre le comunità di lingua greca.

Rapporto della Settanta con i testi biblici di Qumran

Tra i rotoli scoperti a Qumran ci sono numerosi manoscritti ebraici, inclusi alcuni che corrispondono ai libri dell’Antico Testamento tradotti nella Settanta.

Ad esempio, sono stati trovati manoscritti ebraici del Libro di Isaia – tra cui il famoso 1QIsa a – che mostrano somiglianze e differenze rispetto alla traduzione greca della LXX di Isaia.

Inoltre, sono stati scoperti frammenti di testi ebraici di altri libri biblici a Qumran, come il Libro dei Salmi, che possono essere confrontati con la traduzione greca corrispondente nella Settanta.

Questi manoscritti ebraici a Qumran sono preziosi perché offrono una finestra sulla varietà di testi ebraici esistenti durante il periodo del Secondo Tempio e forniscono una base per confrontare e valutare le scelte di traduzione fatte dai traduttori della LXX.

Consentono agli studiosi di approfondire la comprensione del processo di traduzione e delle dinamiche linguistiche e culturali dell’epoca.

Tuttavia, è importante sottolineare che non tutti i libri dell’Antico Testamento presenti nella Settanta hanno corrispondenti manoscritti ebraici scoperti a Qumran. Ciò significa che non possiamo tracciare un parallelismo diretto tra ogni libro della LXX e un manoscritto ebraico specifico a Qumran.

Tuttavia, la presenza di testi ebraici a Qumran che corrispondono a determinati libri tradotti nella Settanta supporta l’idea che i traduttori della LXX si basarono su testi ebraici come punto di partenza per la loro traduzione.

Simone Venturini

Simone Venturini

Simone Venturini, nato a Fano, Biblista e Professore di Ebraico e Studi biblici è da sempre in prima linea nel settore della divulgazione e della formazione. Vive a Roma insieme alla sua famiglia ed ha ricoperto ruoli importanti nelle più prestigiose università e istituzioni pontificie di Roma. La sua mission è quella di dare alla gente gli strumenti indispensabili per approfondire la Bibbia e capire il senso della vita e della storia.

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