Il padre dei fratelli maccabei si chiamava Mattatia, in ebr. מַתִּתְיָהוּ “Mattityahu” -“YHWH dona”. La rivolta ebbe origine quando i re ellenistici, in particolare Antioco IV Epifane, imposero il paganesimo e la cultura ellenistica sull’intera popolazione ebraica.
Questo comportava, tra le altre cose, l’introduzione della statua di Zeus Olimpo all’interno del Tempio di Gerusalemme e la proibizione delle pratiche religiose ebraiche.
Il termine “maccabeo” viene dall’ebraico מַקָּבָה “maqqavah”, martello, a causa del carattere energico e “martellante” di Mattatia e i suoi figli nei riguardi del potere di allora. Le loro vicende sono narrate nei libri dei maccabei, soprattutto il primo.
Nel 167 a.C. a Modin, Mattatia rifiutò di offrire sacrifici agli dei pagani, uccidendo un ufficiale seleucide che cercava di costringerlo a farlo. Questo atto di resistenza scatenò una rivolta contro Antioco IV Epifane, e Mattatia divenne il capo della resistenza ebraica.
I figli di Mattatia
Dopo la morte di Mattatia, i suoi figli presero il comando della lotta:
Giuda Maccabeo: Era il terzo figlio di Mattatia, il più famoso tra i Maccabei. Giuda era un abile stratega e un guerriero coraggioso. Giuda guidò numerose battaglie contro le forze di Antioco IV e ottenne una serie di vittorie, liberando Gerusalemme dal controllo ellenistico nel 164 a.C.
Gionata Maccabeo: Era il fratello di Giuda e lo sostenne attivamente nelle campagne militari. Dopo la morte di Giuda nel 160 a.C., Gionata assunse il ruolo di capo della famiglia e guidò la resistenza contro i Seleucidi fino alla sua morte avvenuta nel 143 a.C.
Simone Maccabeo: Dopo la morte di Gionata, il terzo fratello, Simone, divenne il capo della famiglia Maccabea e dell’intera nazione. Nel 141 a.C.
Simone riuscì a ottenere un trattato di pace con i Seleucidi, riconoscendo la completa autonomia dell’ebraismo e la libertà religiosa per il popolo ebraico. Simone fu nominato sommo sacerdote e governò fino alla sua morte nel 135 a.C.
Consacrazione del Tempio di Gerusalemme
La riconsacrazione del Tempio di Gerusalemme fu uno degli eventi chiave della lotta dei Maccabei. Dopo aver liberato Gerusalemme dal controllo ellenistico, i Maccabei entrarono nel Tempio e lo trovarono profanato e contaminato con idoli pagani.
Essi lo purificarono, lo restaurarono e lo consacrarono nuovamente a Dio. Questo evento è celebrato ancora oggi durante la festa ebraica di Chanukkah – in Ebr. חֲנֻכָּה “‘hanukkah” – che commemora la vittoria dei Maccabei e la ridedicazione del Tempio. Infatti, in Ebr. il verbo ‘hanak” חָנַךְ significa “dedicare”.
La questione del legittimo sommo sacerdozio
Il problema del sommo sacerdozio a Gerusalemme, i cui esponenti dovevano essere successori della famiglia di Sadok, discendente di Aronne, fu un tema importante nella storia giudaica a partire soprattutto dal II sec. a.C.
Infatti, i governanti stranieri o i leader politici cercarono di nominare sommi sacerdoti che non erano diretti discendenti di Sadok, ma piuttosto appartenenti ad altre famiglie. Queste nomine politiche portarono a gravi divisioni all’interno della comunità ebraica.
Fu proprio Gionata Maccabeo uno dei sommi sacerdoti non sadocida, ossia non discendente di Sadoc.
E fu proprio per questi motivi che uno dei più importanti gruppi religiosi dell’epoca – gli Esseni – si rifugiarono a Qumran, dando vita ad una comunità scismatica, probabilmente sotto il sommo sacerdote asmoneo Giovanni Ircano (134-104 a.C.)