Dopo aver riconosciuto due diversi racconti fusi insieme nel capitolo 14, cerchiamo ora di vedere altro testi biblici simili. Il racconto della divisione o apertura del mare – ossia il vero e proprio miracolo – ricorda Es 7,1-5. Anche qui l’intervento di Dio – ossia le piaghe d’Egitto – è finalizzato al suo riconoscimento da parte degli Egiziani e all’uscita degli ebrei dell’Egitto (cfr. 7,5 e 14,4.18).
L’apertura del Mar Rosso: una nuova creazione
Il racconto dell’apertura del Mar Rosso presenta affinità anche con il racconto della creazione. Anche nella creazione, Dio fa apparire la terra asciutta – in Ebr. yabbashah (יַבָּשָׂה) – dove fiorirà la vita (Genesi 1,9-10).
Così anche nel diluvio, la terra asciutta riapparirà dopo il diluvio (Genesi 8,13-14). Si tratta di un tema importante e teologico: Dio che salva Israele è il creatore dell’universo che fa perire nel caos gli egiziani e la generazione di uomini corrotta, prima del diluvio e fa invece camminare nella terra asciutta – il cosmo – il suo popolo.
Inoltre, la divisione del mare si presenta con i tratti di una nuova creazione. Tutti questi testi appartengono al racconto sacerdotale – chiamato anche fonte P – dove uno dei temi dominanti è la potenza e la gloria di Dio che dirige l’umanità e soprattutto il suo popolo.
Rapporto tra il prosciugamento delle acque e altri testi biblici
L’orizzonte del secondo racconto, quello del prosciugamento delle acque è più difficile da classificare. Vi sono numerosi paralleli con diversi testi biblici: le mormorazioni (14,11-12) ricordano quelle del deserto (Es 16,2.3; Nm 11,4,e etc); la nube che appare anche in 13,21-22; l’angelo del Signore (per es. in 23,20.23; 32,34; etc.).
Vi sono infine elementi comuni anche con 1 Sam 12,16-18 e Gs 4,14; questi testi evidenziano tre momenti: a. l’uomo di Dio annuncia l’intervento di Dio; b. il Signore interviene; c. riconoscimento del popolo.
Gli esegeti pensano che si tratti di un racconto più antico che probabilmente servì da base per la redazione più recente – quella della divisione del mare – di natura più spettacolare e dove si offre l’immagine di un Dio universale e potente che dimostra la sua gloria davanti a tutti i popoli.
Qualcosa di cui la comunità (sacerdotale) post-esilica rientrata in Giudea aveva tremendamente bisogno, per ricostruire la propria identità davanti alle nazioni confinanti di allora.
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