Come spesso accade, anche tra la teoria di Cross e quella di Smend – per citare le più importanti – c’è stato pochissimo dibattito. La ricerca è stata invece caratterizzata dalla contrapposizione di due teorie che, in realtà, contengono elementi interessanti.
Il re Giosia
Per esempio è innegabile – come sostiene Cross – che nella storia Dtr vi siano parti che riflettono storicamente il regno di Giosia (per es 2 Sam 7, o Gs 1-6), dove non è rintracciabile alcun allusione all’esilio.
Allusioni che invece sono ben presenti in tante altre parti che non possono essere considerati semplicemente come aggiornamenti esilici di una redazione precedente.
Del resto Smend e la sua scuola – quella di Gottinga – riflettono l’eccessiva semplificazione della teoria di Cross. Essi infatti individuano diversi strati redazionali, corrispondenti a diverse ed innegabili fasi editoriali e non semplicemente redazionali.
Tra le teorie più recenti si può iniziare con quella di Provan, il quale sostiene che il fil rouge della storia Dtr è l’abolizione delle cosiddette “alture” (in ebr. bamot), ossia le colline dove sorgevano santuari a cielo aperto ispirati al paganesimo.
Il re Ezechia
Si tratta della cosiddetta riforma di Ezechia, un precedessore di Giosia. Secondo lui, l’edizione primitiva della storia Dtr si limitava alla storia della monarchia di Israele e Giuda (Samuele – 2 Re 18-19) dell’epoca di Giosia. Il resto sarebbe stato aggiunto dopo. Anche N. Lohfink ipotizza una versione primitiva della conquista (Dt-Gs 22) databile all’epoca di Giosia.
Dunque, sembrano individuare due documenti risalenti entrambi all’epoca di Giosia e che avevano scopi diversi. Il primo (Samuele-Re) doveva rafforzare la legittimità del re Giosia, successore vero di Davide;
la seconda (Dt-Giudici), supportava invece la politica del re, legittimando in nome di Yhwh il possesso della (terra di) Giuda. Queste sono le due piste di ricerca che Römer esplora e che illustreremo in dettaglio la prossima.