La prima edizione del Deuteronomio presupponeva l’ideologia della centralizzazione del culto a Gerusalemme. All’interno dei cc. 12-26 spiccano i capitoli 12 e 13, ossia la legge vera e propria della centralizzazione e quella della lealtà verso YHWH.
La centralizzazione del culto a Gerusalemme
Gran parte di queste prescrizioni, che attualizzano il codice dell’alleanza dell’Esodo, presuppongono la situazione sociale venutasi a creare sotto il Re Giosia. Per esempio, in Dt 14,21-29 il pagamento delle tasse annuali, prima effettuato nei santuari locali – chiusi da Giosia – viene centralizzato a Gerusalemme.
Tutto ciò accadde anche in seguito allo sconvolgimento che la politica e la cultura assira causò nella Giudea. La tradizionale struttura sociale costituita da famiglie e clan venne infranta, parte della popolazione rurale fu deportata, mentre quella restante dimorava nelle città fortificate di Ezechia.
Al contrario, la popolazione urbana cresceva e necessitava di unificare procedure e strutture prima sparse per tutto il territorio. Anche le tre principali feste religiose (Pasqua, Settimane e Capanne) vengono centralizzate a Gerusalemme (cfr. Dt 16,1-17).
Viene creata la figura del giudice professionista (cfr. Dt 16,18 e 17,8-13) che si occupa di amministrazione e giustizia al di fuori della capitale e a nome del re.
La costituzione delle cosiddette città di rifugio (cfr. Dt 19) riflette la chiusura dei santuari locali e la conseguente necessità di creare città apposite che fornissero un rifugio ai fuorilegge. Come in qualsiasi altro codice orientale, il re doveva proteggere il povero e il debole, com’è riflesso in alcune parti dei capitoli 21; 22; 23; 24.
Insomma, il codice deuteronomico – cc. 12-26 – nelle sue parti risalenti al VII sec. a.C. riflette la riorganizzazione dello stato giudaico, volta a conferire più potere al suo centro, ossia a Gerusalemme.
Esso presenta, come abbiamo visto, evidenti paralleli con il trattato di Esarhaddon, evidentemente ben conosciuto dagli scribi deuteronomisti, che vi si ispirarono per delineare il rapporto tra YHWH e Giuda. Essi, probabilmente, volevano anche esercitare un certo controllo sul re, perché anch’egli fosse soggetto alla Legge.