Il pane, per l’antico Israele, costituiva la base alimentare. La parola ebraica per “pane”, ovvero “lechem (לָ֫חֶם) assumeva un significato quasi sinonimo di “cibo”.
La preparazione del cibo nell’antico Israele avveniva prevalentemente all’interno delle abitazioni, sia nelle cucine dentro le case che nei cortili esterni.
Stoviglie per la cottura
Il saj era un disco metallico rotondo posizionato su un fuoco aperto, solitamente sostenuto da due o tre rocce. L’impasto veniva infarinato, appiattito su una tavola da pane e successivamente manipolato finché non diventava una sfoglia di pasta. Questa veniva poi posta sul saj e cotta.
La sottigliezza dell’impasto consentiva una cottura rapida. Prima ancora del saj, la Bibbia ebraica ci informa che si poteva cucinare direttamente nel fuoco (Isaia 44,19) o su rocce sopra di esso, o forse su una specie di teglia antica (מַחֲבַת – machavat) (cfe. Levitico 2,9; Ezechiele 4,3).
Il contatto coi Filistei, introdusse il focolare come nuovo metodo di cottura. Pentole e impasto per il pane venivano posti direttamente sul focolare o ai suoi lati. Nella Bibbia ebraica, sono diversi i termini per indicare il focolare (מוֹקְדָה – moqedah in Levitico 6,2; יְקוֺד – yeqod in Isaia 10:16; אֲרִיאֵל – ‘ari’el in Ezechiele 43,15).
Ma i due tipi di forno più comuni erano il tannur e il tabun.
L’impasto veniva steso sulle pareti interne o sul pavimento del forno, mentre le pietanze potevano essere posizionate su una parte superiore del forno stesso. Nella Bibbia ebraica, il tannur – תַּנּוּר era un forno utilizzato per cuocere il pane (cfr. per es. Osea 7,4).
Tipi di impasto e preparazione
Due erano i tipi di impasto: senza lievito (מַצָּה – matzah) e lievitato (חָמֵץ – chametz). Il grano era macinato tra due pietre, una mobile e una fissa che sfregavano una sull’altra.
Il pane senza lievito consisteva in una miscela di farina e acqua, con sale, impastata fino a ottenere la consistenza desiderata. Una volta cotto, questo tipo di pane non si conservava a lungo e veniva preparato quando gli ospiti si presentavano improvvisamente (cfr. per es. Genesi 18,6).
L’impasto lievitato seguiva la stessa ricetta di base, ma con l’aggiunta di lievito naturale, ossia dell’impasto lasciato fermentare. Questo tipo di impasto era più sostanzioso e si conservava più a lungo. L’impasto veniva preparato su una tavola, posizionata su una panca o sul pavimento, di solito vicino al forno.